Eravamo lanciatissimi, un treno perfetto, tutti inguainati nelle nostre tutine tecniche fascianti. Il primo fendeva l’aria, tirava il gruppo finché il fiato lo sosteneva, poi cedeva il passo al secondo, E così a rotazione.
Un automatismo perfetto, un’invincibile armata del pedale. L’invincibile armata del pedale procedeva a tutta forza sul viale principale di Muravera, direzione Villasimius, sfrecciando tra vetrine e botteghe, quando venne raggiunta e superata da una ciclista che procedeva a velocità doppia.
Era una signora distinta, vestita con cura, la sua bicicletta aveva la sporta della spesa e da una busta di cartone spuntava una baguette dritta come un obelisco. La signora pedalava in scioltezza. Ci superò, scomparendo in un attimo dalla nostra vista. La baguette sembrava un dito medio beffardamente innalzato al nostro indirizzo.
Dando fondo al nostro orgoglio cercammo di aumentare l’andatura per raggiungerla, ma in breve rinunciammo: non potevamo farcela.
Eppure eravamo allenatissimi, preparati alla fatica perché reduci da migliaia di chilometri in sella.
Umiliati da una signora con la sporta della spesa sul manubrio.
Da quel giorno ho deciso di battermi perché le biciclette a motore vengano dichiarate illegali.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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