Dopo qualche falso allarme, la “nave dei migranti” è approdata a Porto Torres. La vedetta della Guardia Civil Spagnola è attraccata nel molo del porto industriale poco dopo le 21, con a bordo 392 persone, di cui 126 donne e 68 minori (uno dei quali nato durante la navigazione). Esattamente un anno fa, insieme ad altri volontari, accoglievamo oltre 100 migranti, trasferiti nella struttura di Palmadula, fatiscente, con pochissima assistenza. Una esperienza che mi aveva profondamente segnato: dal punto di vista psicologico non è stato facile affrontare la disperazione di quegli uomini che chiedevano solo di poter vivere decentemente. Ma da allora mi sembra passato un secolo. Per fortuna, aggiungo. La macchina organizzativa della protezione civile, delle forze dell’ordine, dell’ASL, e di tutte le associazioni di volontariato ha funzionato perfettamente, dimostrando non solo efficienza, ma un grande cuore. Alle 15.00 i primi volontari hanno iniziato a montare le prime strutture e dopo 4 ore il campo era pronto ad accogliere i profughi. Grandi strutture metalliche coperte, ambulatori medici e uffici per la schedatura (pare brutto, ma di quello si tratta) all’interno di tende pneumatiche, banchi per la distribuzione di cibo: tutto era pronto per l’arrivo. Allo sbarco era previsto che ogni persona ricevesse immediatamente una coperta, un paio di ciabatte ed un sacchetto con cibo e acqua, con decine di volontari a disposizione, anzi smaniosi di rendersi utili. Il primo a scendere dalla passerella è stato un medico con il nuovo nato in braccio… un applauso commosso è stata la risposta spontanea di tutti i volontari, subito richiamati all’ordine e alla professionalità da un Responsabile, anche lui però con gli occhi lucidi. Poi, come da prassi, i minori e a seguire le donne. Tante donne, a smentire la vulgata xenofoba che teme il nostro Paese invaso da orde di maschi di colore pronti a mettere in pericolo il nostro onore. Donne stanche e provate, con sguardo fiero ed una dignità davvero impressionanti. Dopo poche ore tutti i migranti erano a terra, rifocillati, controllati dal punto di vista medico e schedati. Alle 7 del mattino successivo gli autobus con a bordo tutti i profughi partono uno dopo l’altro per le località di destinazione, in tutta la Sardegna, e il campo praticamente smontato. In sole 16 ore tutto era finito! Una organizzazione davvero impressionante, una moltitudine di professionisti e volontari, provenienti da tutto il nord Sardegna, Perfugas, Olbia, La Maddalena, Valledoria, Sassari e soprattutto… Porto Torres. Finalmente, dopo tanto tempo, mi sento fiero di questa Comunità, che ha dimenticato per una notte i problemi che la attanagliano, e si è prodigata per chi ha davvero bisogno di aiuto. Un anno fa ero avvilito e provato dall’esperienza, oggi sono orgoglioso della disponibilità e dell’umanità di tanti, anzi tantissimi cittadini turritani!
Nota di servizio: preparatevi, prepariamoci. Arriveranno altre navi cariche di uomini e donne disperati, ma adesso sono sicuro che la Città risponderà e sarà all’altezza!
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