Dal 2011 in poi, ogni tanto torna in auge il Bunker di Santo Stefano, nel Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. Ospita, o ospitava, armi convenzionali sequestrate in operazioni di polizia a trafficanti vari. Periodicamente i vari governi italiani le hanno destinate a combattenti nel teatro Mediterraneo (Libia, Siria, Kurdistan e chissà che altro), scegliendo di volta in volta i buoni e i cattivi. Chissà se la scelta sarà stata quella giusta. Circa un anno fa si sospettò anche l’ arrivo sull’isola dell’arsenale chimico di Assad. Ne venne fuori una campagna di stampa furiosa e un’epidemia di sindrome NIMBY in quelli che potevano esserne coinvolti. Voglio dire, tanto fumo, tanto allarme e, alla fine, nessuna arma chimica, tante copie in più vendute e, soprattutto, nessun approfondimento, nessun aumento di conoscenza del problema.
Bene. Perché dico questo? Perché insinuo malignamente in voi il sospetto che la stampa a volte fa molto fumo ma non cucina l’arrosto? Cerca lo scandalo ma non la comprensione dei fenomeni? Insegue i fatti ma non è attratta dalla verità profonda che sta loro dietro?
Perché proprio oggi ho scoperto…. anzi, no fatemi fare un’altra premessa: qualche settimana fa il Ministero della Difesa ha rinnovato sulla zona est di Santo Stefano (quella del bunker) la servitù militare per 5 anni, a tutela del deposito stesso. Un atto discutibile ma sensato, vista la delicatezza dell’installazione. In seguito a una trattativa col Comune, e forse tenendo conto del difficile confronto con la Regione sul tema delle servitù, la Difesa e la Marina, questa volta, hanno ridotto notevolmente l’area marina e terrestre soggetta a divieti, consentendo nella zona attività civili che dal 2003 erano vietate.
A sostegno del decreto di imposizione della servitù, la Capitaneria di Porto di La Maddalena ha emanato un’ordinanza (la 152/14, consultabile sul sito della Capitaneria), che vieta il traffico a mare lungo la costa orientale dell’isola. Ma c’è una cosa che mi ha colpito. Qualcosa cha sa di arrosto. Oggi, sempre sul sito della Capitaneria di La Maddalena, ho trovato l’ordinanza 155/14, dal titolo Interdizione Isola di Santo Stefano per attività operative. È un’ordinanza strana, perché accanto all’area già gravata dai divieti di navigazione ancoraggio ecc. dell’ordinanza precedente, ribadisce quei divieti su una porzione di mare più piccola all’interno della quale, si dice, devono svolgersi delle non meglio precisate attività militari. È strano che ci sia bisogno di vietare qualcosa che è già vietato da un’ordinanza di pochi giorni prima. A far capire che tipo di operazioni debbano svolgersi nella zona, è un messaggio di Depomuni Santo Stefano (il nome in codice dell’ente militare che amministra il Bunker) del 17.11, citato nel preambolo.
L’ordinanza 155 è anche lei del 17.11. E parla di attività nei giorni dal 18 al 20 e dal 25 al 27 novembre, dalle 8.30 alle 16.30 –le ore di luce.
Qui cominciano le domande: quali attività? Non essendo arrivati comunicati relativi all’utilizzo di traghetti civili per il trasporto di armi, può essere che non si tratti di svuotamento a mezzo camion e traghetti, ma di scarico e stoccaggio da nave a terra. Roba che nel bunker ci entra, dunque. Che genere di roba? E se non si tratta di arrivi o partenze di nuove armi, che bisogno c’era di una nuova ordinanza che vietasse, anche se su una piccola area adiacente, ciò che un’ordinanza, recentissima, già vietava espressamente?
Sia come sia, la stampa non ne ha parlato, a parte ora che lo stiamo scrivendo noi.
Ho il sospetto che in questo periodo non abbiano bisogno di vendere copie parlando di armi e servitù militari.
In questo strano paese fanno molto più audience la ceretta di un’onorevole e la crocifissione di chi ha osato ridicolizzarla.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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