Un Museo a cielo aperto, a tutti gli effetti. Questo è, in realtà, tutta la nostra isola dove, fra Nuraghe, Dolmen, Pozzi Sacri, Domus, Anfiteatri, Tombe, Città come Nora e migliaia di altri piccoli siti forse ancora in buona parte sconosciuti sparsi per tutta l’isola che ne farebbero (uso il condizionale visto che a questa realtà storica non corrispondono le dovute “attenzioni moderne”) un Museo unico di rilevanza globale.
Siti e località dove per decenni hanno agito indisturbati sia i tombaroli che i non pochi conoscitori delle dinamiche di scavo “fai da te”, disperdendo per le più disparate strade mondiali dei ricettatori d’arte chissà quanto materiale che, probabilmente, avrebbe potuto rivelarsi fondamentale nello studio degli usi, costumi ed abitudini dei sardi antichi, della nostra antica cultura nuragica e del bronzo risalente a non pochi secoli fa.
Altri siti, “scoperti” direttamente dagli archeologi e storici ufficiali, in luoghi dove forse gli abitanti limitrofi non conoscevano il valore di certi oggetti e manuffatti o, più semplicemente, mantenevano il dovuto rispetto per ciò che gli era stato tramandato per secoli. Cosa che per esempio non è avvenuta per le tombe fenice di Tuvixeddu, dove i palazzi hanno invaso uno spazio ed una sky-line sul mare e sull’interno in maniera davvero orrenda. Pensare che anche recentemente, c’era chi voleva aumentare le cubature dei palazzi intorno all’importantissima collina, mica i trogloditi del secolo scorso, parlo di ingegneri e speculatori che di amore per la propria terra ne provano giusto il tanto per saggiare se questa è abbastanza solida da reggere eventuali fondamenta e palazzi o meno.
Stessa sorte, dagli anni sessanta in poi, toccò al nostro paesaggio, in prevalenza marino, che vide il moltiplicarsi di costruzioni e villaggi ovunque, specie in prossimità di spiagge e di calette dalla natura fantastica, paesaggi che hanno dato un davvero cospicuo “valore aggiunto” a quelle costruzioni spesso fatte “con i piedi” e con stili che con le nostre abitudini architettoniche nulla hanno a che fare.
Non mi meraviglia quindi, se anche oggi la vicenda dei Giganti è trattata quasi come un qualsiasi “evento turistico”, possibile fautore di guadagni e denari facili, un business che, in questi tempi di magra, alletta le papille e le antenne di molti golosi interessati. Quello che davvero mi meraviglia (leggi:”mi fa incazzare come una jena”), è che oggi vi sia un Sottosegretario alla Cultura che a quest’isola deve i natali e che, nel più bieco stile di servilità e riverenza/sudditanza verso le istituzioni nazionali, pensa di portare i Giganti nei palazzi di quel potere istituzionale, lo stesso che di quei Musei, sia al chiuso che a cielo aperto, ha dimostrato sinora di non sapersene occupare adeguatamente ed anzi, sul fronte della cultura a cui questi Musei appartengono, si appresta ad effettuare restrizioni e tagli che rendereanno un lavoro già di per se difficile e costoso, praticamente impossibile.
Non le è venuto in mente, se proprio devono viaggiare fuori dall’isola, di portarli all’International Art Museum di New York o al Louvre, non al British Museum o al Palacio de Cristal de Madrid, progettandone una esposizione che valorizzi e pubblicizzi le peculiarità e specialità artistico/archologiche della nostra isola ed invogli il turista/viaggiatore a venire qua a scoprire tutto il resto, che non è poco. Poi ci sono quelli che, se non sei un archeologo o uno studioso, ritengono che non ti possa esprimere al riguardo di un patrimonio/bene comune di TUTTI i sardi, anche di quelli ignoranti che, spesse volte, di danni ne fanno molti meno degli esperti ed hanno tutto il diritto di dire la loro. Noi “individui” di Sardegna Blogger continueremo a parlarne, di queste idee balzane espresse per giunta disarticolatamente, ché almeno per fare questo -oltre alla conoscenza dei fatti e dei personaggi coinvolti- non servono certo titoli o lauree, non serve nemmeno essere “giornalisti”, per nostra fortuna.
Ma una cosa è certa, noi di S.B. non consegneremmo mai e poi mai, il Gigante a Jo-Condor.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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