Il 24 febbraio del 2004 un aereo privato con a bordo un’equipe medica dell’ospedale Brotzu di Cagliari si schiantò sulle montagne dei Sette Fratelli, a pochi chilometri dall’atterraggio. Tra le vittime c’era il cardiochirurgo Antonio Carta, di Oristano. Sardegnablogger ospita oggi uno struggente ricordo del medico scritto dalla giornalista Paola Medde, cugina di Antonio Carta.
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Quando è arrivato il primo lancio dell’ansa, con un SMS sul cellulare, su un Cessna Roma-Cagliari scomparso dai radar, ho subito avuto il presentimento, ma senza alcuna certezza, che dentro ci fosse lui. Quando è arrivato il secondo crudele messaggio, ho sperato senza nessun senso che fosse un caso di omonimia. Se esiste un confine tra il giorno in cui si crede che esista una giustizia, umana o divina, e quello in cui si smette definitivamene di crederci, quello è stato il mio giorno di confine. Mio cugino non apparteneva a nessuna dinastia di medici. Suo padre era muratore e sua madre una semplice, straordinaria, casalinga. Talmente straordinaria da rivendicare, in questi anni, di vivere il suo lutto senza fare sconti a se stessa e agli altri, senza permettere che il tempo renda più opaco il dolore. Antonio era diventato cardiochirurgo con la sua sola forza e le sue sole mani. Sua mamma raccontava con un orgoglio genuino di quanto fosse stato faticoso, più dello studio, avere quelle radici semplici, non portare i maglioni firmati, guadagnarsi tutto assolutamente da solo. Se non sono mai riuscita a scrivere questo, per molti anni, è stato per pudore o per il dolore, ma penso di doverlo a lui e a mia zia, questo piccolo pezzo di memoria. Vorrei che quando si parla di sanità, si pensasse che la sanità è fatta anche da persone come lui, che hanno perso la loro vita per trapiantare un cuore. E, infine, vorrei avere il privilegio di credere nell’aldilà perché sono sicura che lui lì starebbe operando i suoi pazienti. Ma questo è un privilegio che non ho.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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