Cercando su google maps ho trovato diverse vie, in giro per l’Italia, intitolate a Francesco Coco. Ne ho trovata solo una dedicata ad Antioco Deiana. A Genova. Antioco Deiana era un sottufficiale dei carabinieri. Era nato nel 1936 ad Ardauli, sulle sponde dell’Omodeo, aveva una moglie e un figlio. Lo uccisero le Brigate rosse l’8 giugno del 1976. Nell’agguato venne ucciso anche un altro carabiniere, Giovanni Saponara. Antioco Deiana cortava un altro sardo, il presidente della Corte d’Appello di Genova Francesco Coco, di Terralba. Precisamente, guidava l’auto di servizio del giudice, in sostituzione di un collega che quel giorno non era a disposizione. Nelle cronache si parla molto di Coco e molto poco di Deiana. Le commemorazioni sembrano rispettare le gerarchie.
Da uomo dello Stato, Coco si era opposto allo scambio tra detenuti politici e il magistrato Mario Sossi, rapito dalle Br nel 1974. Venne ucciso per ritorsione, secondo i barbari criteri di quella folle stagione. E poiché Antioco Deiana era uomo della sua scorta, i terroristi eliminarono anche lui. Per le cronache sono, ovviamente, degli eroi. Chissà se a loro piacerebbe quel riconoscimento. Deiana oggi riposa nel cimitero di Oristano. Forse Google maps sbaglia e da qualche parte, in Sardegna, potrebbe esserci una via dedicata ad Antioco Deiana. Io non l’ho trovata. Qualcuno dirà che non è una grossa dimenticanza, che intitolare le vie ai morti è il trionfo dell’ipocrisia e della retorica. Per me invece è un grazie immortale, un pensiero che non scade a chi è morto facendo il proprio lavoro. Lo Stato questo pensiero lo deve sempre, ai suoi morti. Non so se in Sardegna ci sia una via dedicata ad Antioco Deiana. Ma il solo dubbio dimostra che c’è tutto un passato che sta scomparendo alle nostre spalle e noi ce lo stiamo dimenticando.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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