Da qualche parte avevo letto che l’avvocato Agnelli, quando gli girava, saliva all’alba sul primo aereo in partenza da Torino per Parigi, subito dopo saltava sul Concorde e all’ora di pranzo atterrava a New York. Pare improvvisasse molto spesso questi viaggi transoceanici, per il puro gusto di passeggiare da solo nella metropoli senza essere riconosciuto e scocciato. Ne faccio cenno perché io, che non sono l’avvocato Agnelli, è da una vita che sogno un viaggio negli Stati Uniti, senza mai andare oltre il sogno. Non ho mai abbastanza denaro ma, soprattutto, io ho una paura fottuta dell’aereo: il volo più lungo nel quale mi sia imbarcato durò quattro ore e mi chiesi, nel momento in cui le ruote del jet toccarono terra, come avrei potuto fronteggiare per soli altri dieci minuti un’angoscia insostenibile. Inizierò a ritenere utili i filosofi quando qualcuno di loro m’insegnerà a vincere questa paura, convincendomi che non devo preoccupami troppo della mia insignificante vita di essere umano tra sette miliardi di altri esseri umani Però un volo di tre ore, come quello del Concorde tra Parigi e New York, sentirei di poterlo sostenere. Solo che il Concorde è stato dismesso da anni. L’altro giorno però ho letto di un consorzio aeronautico pronto al varo di un aereo capace di viaggiare a 2600 km/orari e di coprire in tre ore la distanza Londra-New York. Dovrebbe entrare in servizio tra un paio d’anni. Quando la linea sarà inaugurata, mi son detto, si potrà essere a New York per l’ora di pranzo dopo aver fatto colazione in una città europea. Senza chiamarsi Gianni Agnelli, anche se si ha paura come me dei viaggi troppo lunghi in aereo. Poi, in fondo all’articolo, ho letto che un biglietto per viaggiare su questo razzo da trasporto passeggeri costerà 5000 dollari: quanto l’intero budget che avevo previsto per una settimana in America. Ed è stato in quel momento che mi sono arreso all’evidenza: certe cose sono permesse solo ai Gianni Agnelli del mondo.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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