– Non so, non capisco. Non lo conosco, se non di vista… – – Di’ la verità, quelle attenzioni un po’ ti lusingano – – Forse all’inizio, ora mi sembra stia esagerando –
Carino, che bei complimenti… Ma sì, in fondo non fa nulla di male. Mi mostra il suo interesse. Non gli rispondo, però. Potrebbe fraintendere.
Un’altra mail? Basta, adesso comincia a essere pesante! Come fa a sapere queste cose? Chi gliele ha dette?
No che non la accetto la tua amicizia su Facebook. Stai oltrepassando la misura, bello mio. Non farmi incazzare.
Oh merda, non può sapere che vivo qui. Perché passa e ripassa sotto casa? E’ sicuramente una coincidenza, forse mi sto fissando. E se fossero solo paranoie mie?
– Sì, pronto?! – – Pronto? Chi parla? – – Non sento niente, c’è qualcuno dall’altra parte? – Click.
– Pronto?! – – Basta, cazzo… sono le 2.00 del mattino, lasciami in pace. –
– Ti ho chiamata ieri, ma hai sempre il telefono spento. – – C’è un pazzo che mi telefona a tutte le ore, non ne posso più. – – Cambia numero, no? –
Sms: “Questo è il mio nuovo numero, non chiamatemi al vecchio perché ormai è inattivo” (invia a tutta la rubrica)
Drin. – Buongiorno signora, scenda: c’è un pacco per lei. – – Chi lo manda? – – Non so, non c’è il mittente. Metta una firma qui. – – Non lo voglio, lo rimandi indietro. –
– Finalmente sei arrivata, c’è un cliente che ti aspetta da un’ora. – – Non riceviamo mai clienti qui in ufficio. – – Boh, è seduto lì. – – Mio Diooo, mandalo via. – – Ma che hai? – – Cazzo è lui… lo stalker. – – Non farti prendere dal panico, me ne occupo io. qui non sei sola. Non può succederti nulla. –
Drin Drin – Pronto?! – … – Pronto?! – …. – Bastaaaa, lasciami in pace bastardo! –
– Vorrei sporgere denuncia contro un molestatore – – Ci sono stati episodi di violenza? – – No, non fisica almeno. Al momento sembra stalking – – Minacce? – – No – – Va bene, compili questo modulo e faccia fotocopia di tutte le mails e messaggi ricevuti. –
– Pronto? Sei libera? Dovrei andare a fare la spesa? Mi accompagni? – – Ancora non ha smesso? – – Purtroppo no. – – Dai, resisti. Prima o poi si stancherà. – – Speriamo. –
Quella macchina mi sta seguendo. Cristo Santo, è lui. Ah no, ha svoltato.
Drin Drin – pronto?! – …. – Smettila, basta. Brutto bastardo. – click
Si stancherà, forse.
Drin Drin. – Vattene!!! –
Si stancherà, prima o poi.
Si stancherà, forse. Forse… forse…
[dedicato a tutte quelle donne che hanno finito di vivere, letteralmente o metaforicamente, a causa della follia di un uomo. Ma anche a tutti quegli uomini che, in percentuale minore e a parti invertite, ne sono stati vittima.]
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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