“Era de maggio, e no, nun me ne scordo…” (S. Di Giacomo)
Era di maggio ma non sembrava primavera, quell’anno. Era di maggio, nei primi giorni suoi, che il corpo di Aldo Moro venne fatto ritrovare, supino e freddo, dentro al cofano di una utilitaria rossa, in via Caetani a Roma. Una notizia che raggelò il Paese, era di maggio, ed era il 9.
Il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, le BR ed il clima da pre-golpe che si respirava, mandavano in debito di ossigeno una intera nazione già stordita dai come e dai perché -su vicende così delicate ed importanti, pericolose per la democrazia- nascessero puntualmente dei dubbi, sulle importanti inesattezze come su tante strane commistioni. Poi c’era quella parte d’Italia ancora imborghesita o che si apprestava ad esserlo, alla quale la notizia di un altro comunista morto non guastava certo l’appetito, ed i media già coccolavano quella, di parte, dall’antipasto al dolce. Forse fu per questo, che di quell’altro fatto, alla barbara uccisione di Peppino Impastato da parte di quelli che sarebbero poi diventati “Soci” dello Stato che restò elusa, nessuno o quasi ci fece caso quel giorno, un giorno in cui la notizia fu diffusa con aromi di suicidio, non bastasse l’ombra ingombrante della cronaca di quei giorni.
Un grave fatto di Stato ed un altro, forse non più in-civile ma decisamente meno ufficiale, successo in una Sicilia sempre più parte estrema di un Sud abbandonato a se stesso, due fatti accaduti nello stesso giorno, il 9 maggio, dello stesso anno. Era il 1978 e sembrerebbe tanto tempo fa, ma ciò che nasceva e fermentava in quei giorni, oggi è una ormai matura attualità, che ce li rende sempre meno lontani.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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