Nelle parole e nelle espressioni c’è apprensione ma anche determinazione. Perché un altro 18 novembre non deve accadere. E stavolta, se le previsioni della protezione civile regionale sono azzeccate, siamo di fronte al primo, vero banco di prova per Olbia. Mentre scrivo, il suono di un altoparlante annuncia per le strade che si è in presenza di allerta meteo con criticità elevata, quella rossa. Le scuole sono chiuse e così rimarranno fino a tutta la giornata di venerdì. Nella sala utilizzata per i consigli comunali è già in azione il Coc, il centro operativo comunale che coordina tutte le forze di soccorso e tiene i contatti con le varie autorità e il centro regionale della protezione civile. Il sindaco, Gianni Giovannelli, ha riunito i giornalisti a mezzogiorno. Convocazione improvvisa e decisa non appena da Cagliari è giunta la mappa dell’isola tutta colorata di rosso. L’evoluzione era prevista, non giunge inattesa. Olbia ha investito sulla prevenzione, lanciando una campagna di sensibilizzazione sulle cose da fare in caso di emergenza. Per questo il primo cittadino invita tutti a fare riferimento alle norme di autoprotezione e alla solidarietà generale che, peraltro, la città ha già ampiamente dimostrato quando il cielo di novembre divenne assassino. Stavolta tutti sanno che potrebbe accadere qualcosa di grave. Per questo, sarà bene, ad esempio, non lasciare auto parcheggiate in zone soggette ad allagamenti, allertare i vicini di casa affetti da fragilità, soprattutto se abitano al piano terra, mettersi in contatto con chi vive nelle borgata di campagna. Il meccanismo della prevenzione è partito e, al momento, sembra funzionare. Nei quartieri più a rischio è stata installata la segnaletica che indirizza nelle aree d’attesa considerate sicure, dove la gente può defluire nel caso di allagamenti. Tutto questo, due anni fa, non c’era. Forse non sarebbe cambiato granché, forse si. E’ una certezza, invece, l’atteggiamento diverso dei cittadini. Qui nessuno si sogna, come accaduto a Cagliari, di deridere il sindaco per aver chiuso le scuole. A Olbia la ferita è troppo fresca per strappare sorrisi e ironia. Oggi tutti condividono, tutti guardano il cielo e aspettano la sera, il momento peggiore. Perché il buio porta cattivi pensieri. E se questo allarme si rivelerà infondato, sono certo che un sospiro di sollievo cancellerà ogni velleità di prendersela con gli uomini della pioggia.
Il prontuario contenente le norme di protezione in caso di alluvione lo potete scaricare qui http://www.comune.olbia.ss.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2031
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