Dopo un lungo vagabondare senza perché tra i reparti, eccomi stazionare davanti al banco della frutta.
Accarezzo affettuosamente due pasciute angurie di Arborea.
L’altra mano ben salda sul carrello parcheggiato sul lato della corsia, per non arrecare intralci alla circolazione. In fondo al reparto un tizio in tenuta da spiaggia mi guarda, mi fissa, mi sorride.
Ma io non lo conosco.
Ci penso a fondo, frugando negli anfratti della memoria. No, non lo conosco. Avanza verso di me. Cosa vorrà? Ride. “Forse è uno che mi segue su Facebook e vuole complimentarsi”.
Lo sconosciuto avanza.
“No, magari è un lettore di SardegnaBlogger e vuole ringraziarmi per i capolavori letterari che sforniamo uno via l’altro”.
Eccolo, è a due passi da me.
“O magari è uno che ricorda i miei memorabili scoop, quando ero giornalista, e vuole solo stringermi la mano”.
S’è fermato, è impalato davanti a me.
Sorride.
Muove le labbra e parla. “È da quando è entrato che la osservo, sa?” “Perché?” “Perché sin dal primo momento s’è impadronito del mio carrello e lo ha portato a spasso in giro per il supermercato”. Mi volto. Scorgo la sporta verde che avevo scelto e subito dopo tradito, abbandonata all’ingresso come un cane in autostrada.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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