9 settembre 1988, una sera d’estate in una città attiva e sostanzialmente ricca. Nel lungomare passeggiano coppie, famiglie e giovani, tanti giovani. Al Villaggio Verde un Benito Urgu all’apice della sua notorietà, intrattiene qualche migliaio di spettatori che partecipano alla festa del quartiere. Insomma, a Porto Torres c’è vita, c’è allegria, c’è spensieratezza, non si parla di crisi e la gente, dopo cena, continua a vivere la città: c’è massima occupazione, lavorano tutti, l’industria tira e fa tirare tutta una serie di attività, di esercizi commerciali, di bar che soprattutto in estate impiegano tanti giovani. Alina è una di questi. Ha vent’anni. Dopo la maturità si è iscritta all’università, biologia, e in estate lavora al bar di Acciaro, uno dei bar storici di Porto Torres che si trova nel cuore della città. Conosciamo tutti ciò che è accaduto ad Alina, ne hanno scritto i giornali e ne hanno parlato in televisione tanto, durante questo trentennio. La sua morte, il suo assassinio, continuano a turbare una città che proprio alla fine degli anni ottanta ha iniziato il suo declino che pare inarrestabile. L’omicidio di Alina, che a distanza di 30 anni resta impunito, oggi si chiamerebbe femminicidio. Sì, perché Alina è stata uccisa da un uomo al quale avrebbe rifiutato le sue avances, è stata uccisa mentre respingeva un uomo che forse voleva stuprarla, è stata uccisa barbaramente, e gettata sugli scogli di una delle scogliere più suggestive della Sardegna, da un uomo che continua ad essere tra noi, che vive nella nostra città, che passeggia, che va a far la spesa, a lavorare e che forse incrociamo tutti i giorni. Beh, ho come la sensazione che il declino di Porto Torres sia iniziato quel 9 settembre, con l’assassinio di una ragazza che rappresentava la meglio gioventù, e che è stata spazzata via in una sera di fine estate.
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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