Quando vai al pronto soccorso perché stai soffrendo per qualche disturbo che a te sembra il più grave di questo mondo e poi invece ti rendi conto che alle 21 e 30, dopo meno di mezz’ora di attesa, sono già arrivate due ambulanze con altrettanti codici rossi, un ragazzino in stato semicomatoso per una caduta, un anziano con disturbi imprecisati che si trasforma poco dopo in un “decesso”, allora ti armi di santa pazienza, ti accolli i tuoi dolori al basso addome, stringi i denti e speri che finalmente ci sia un momento di calma per poter finalmente essere visitata da un medico.E quando a mezzanotte circa ti chiamano, in fondo ci stavi facendo l’abitudine a convivere con quei maledetti dolori. Tuttavia, se speri in un rimedio repentino hai perso. Prima ci sono le visite : “addome trattabile ma dolorante”…. Applicazione di un’agocannula e riempimento di tre/quattro provette che vengono spedite al laboratorio per le analisi di routine. Intanto un ecoaddome, che non sarà accurato, ma almeno è utile per escludere patologie importanti. E mentre attendi il responso degli esami il tempo non ti passa più.
Due carabinieri verso l’una e mezza si affacciano nella sala visite, parlano con la dottoressa e riesco a percepire poche parole: alcoltest….narcotest. Penso a qualcuno che forse è stato ricoverato nel pomeriggio o che si trova in altro ambulatorio . Nel frattempo arriva l’esito degli esami: tutto a posto salvo la PCR, che indica la presenza di un processo infiammatorio in atto. Antinfiammatorio e antidolorifico in vena, una flebo che manda una goccia ogni tre secondi. -Dottorè, a questo ritmo domani notte sono ancora qui…
Verso le due arriva una barella con un giovane che riesco a intravvedere prima che tirino le tende di un paravento, per la privacy.. -Incidente stradale indubbiamente. Ha delle leggere escoriazioni al viso, ad un omero e ad una gamba, ma ha una parlantina invidiabile e apparentemente nessuna sofferenza. Attorno a lui due giovani medici e un’infermiera, forse si conoscono, perché si danno tutti del tu, o forse sono più o meno coetanei e non si formalizzano. Anche a lui, tra i primi trattamenti, l’applicazione dell’agocannula.
-Ma mi fate l’alcoltest?- chiede preoccupato. -Si, dobbiamo! Ce l’hanno chiesto i carabinieri. -Cazz, che sfiga! -Ma hai bevuto? -Ihh, ero in piazza Tola. Si, ho bevuto, ma poco poco. Non si può aspettare? -Anche se aspettiamo, la presenza di alcol non diminuisce così facilmente a differenza della prova dell’etilometro. Ma cosa hai bevuto? -Poco. Un bicchiere di vino e due mirti. -E non hai mangiato. -Si, una pizzetta. Ah, anche un limoncino…. Cazz, mi che son sfigato! Ero in moto, ma proprio con la macchina della polizia mi dovevo scontrare? Che poi la colpa era la loro che sono usciti senza rispettare lo stop e li ho presi in pieno. Sono caduto, ma non mi sono fatto niente. Io non volevo neanche l’ambulanza… Volevo tornare a casa, e loro invece niente, cazz. Poi sono arrivati i carabinieri e subito l’ambulanza. Cazzz che sfiga! -Eh, si-conferma il giovane medico, mi sa che sei nella merda. -Cazzz, ora mi ritirano la patente, cazzz. Ma proprio sfigato, cazzz!
No, ragazzo, tu non sei sfigato, tu sei stato fortunato! Anzi, se sei credente, vai ad accendere un cero, oppure prega tutti quanti gli dei, e comunque ringrazia la buona sorte, perché al massimo ti beccherai una multa e ti sospenderanno la patente. Ma ringrazia soprattutto di non aver sulla coscienza, ad esempio, una Ilaria Dilillo, come l’attore Domenico Diele, o Azeez, il giovane ghanese di appena ventidue anni, che rientrava al campo di accoglienza in bici, sulla ex 131, travolto da un medico, risultato positivo all’alcoltest, proprio come risulterai sicuramente tu. Giovani vite spezzate, travolte da chi, in quel momento, non avrebbe dovuto essere alla guida di un mezzo.
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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