Cara Alba Rosa Galleri, cari giornalisti, Una delle caratteristiche di Sardegnablogger è la totale mancanza di linea editoriale. Ognuno scrive quel che gli pare e quando su un certo tema non ci si trova d’accordo, non abbiamo alcuna difficoltà a dissentire palesemente e pubblicamente dalle posizioni espresse dal nostro compagno di redazione. Io, ad esempio, non condivido quanto scritto ieri da Alba Rosa Galleri riguardo agli screenshot dei quotidiani. Per riassumere, molti giornalisti de La Nuova Sardegna hanno condiviso sulle loro bacheche un post nel quale lamentavano i danni provocati dalla pubblicazione su Facebook di articoli o altri contenuti dei giornali, una pratica che consente di leggere i quotidiani a sbafo con conseguente danno per imprese editoriali già in forte crisi. Alba, nel suo pezzo, ha sostenuto che non sono certo gli screenshot abusivi a determinare la crisi dei quotidiani, la cui sorte sarebbe segnata da cause ben più profonde. Capisco la sua posizione, ma mi permetto di non essere del tutto d’accordo con lei e di condividere, invece, la mobilitazione dei giornalisti. Un articolo, un’inchiesta, un reportage sono il frutto di un lavoro più o meno duro, che comunque ha un costo. Quel lavoro, come tutti i lavori, va pagato. Va pagato da chi usufruisce della prestazione, cioè da chi richiede quelle informazioni. Per produrre le quali il giornalista compie il suo lavoro. Il costo del giornale è il prezzo di quel lavoro. Se quel lavoro viene ceduto gratis, alla lunga si pone in condizione chi lo fa di lavorare gratis. Pubblicare articoli su Facebook, togliendo dal mercato quelle informazioni, è un po’ come scaricare musica o film illegalmente. Credo non lo si debba fare. Principalmente, per una questione di rispetto verso chi lavora per garantirci un’informazione corretta.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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