Dai 51 dipendenti Air Italy, ex Meridiana, cui l’azienda ha imposto il trasferimento della sede di lavoro da Olbia a Malpensa, riceviamo e pubblichiamo.
Air Italy, ex Meridiana, nata Alisarda per volontà di Sua Altezza Principe Karim Aga Khan nei primi anni sessanta ad Olbia per collegare col resto del mondo la neonata Costa Smeralda, si è sviluppata in Sardegna fino a diventare il primo vettore privato nazionale. Olbia prima, tutta la Sardegna dopo, sono stati in quegli anni e fino all’avvento del nuovo millennio il “core business” della compagnia. Olbia è sempre stata la sede legale e qui ha sempre avuto sede il suo “management” ed i suoi uffici operativi ed amministrativi, oltre che il cuore della manutenzione ed il call center. Manutenzione ed uffici operativi che sono il cuore pulsante della compagnia. Ad Olbia si è sempre “fatto tutto”, dalla definizione del programma commerciale, delle strategie e, fino ad oggi, gestito “l’operativo”: l’OCC, Operations Control Center, è l’ente preposto alla gestione operativa del programma commerciale ed è composto analogamente agli OCC di tutte le altre compagnie, da vari settori: – Crewing, che si occupa di impiegare e gestire tutto il personale navigante per garantire l’effettuazione dei voli a programma nel pieno rispetto delle leggi, delle stringenti normative di impiego e delle normative di sicurezza, fornendo anche il supporto logistico, in tutto il mondo. – GOS (Ground Operations Supervision) che coordina l’assistenza commerciale ai passeggeri, le attività di scalo durante i transiti, la gestione dei passeggeri e la loro assistenza in caso di irregolarità in tutti gli scali del network, in tutto il mondo. – Flight Dispatch, che prepara i piani di volo per tutto il network (compresi i voli di lungo raggio) garantendo la sicurezza volo, il rispetto delle regole del volo, i permessi di sorvolo delle varie nazioni, tutte le informazioni meteorologiche necessarie e garantisce agli equipaggi in servizio, tutti, ovunque siano nel mondo, l’assistenza in tempo reale grazie ai sistemi in dotazione; anche e soprattutto durante l’effettuazione del volo, che stia sorvolando l’Oceano Atlantico o stia raggiungendo il parcheggio a Catania. – MCC Maintenance Operations Control che coordina tutte le attività di manutenzione degli aeromobili impiegati nello svolgimento dell’attività giornaliera e non, fornendo assistenza e supporto tecnico agli equipaggi ed ai nuclei manutentivi periferici, ovunque nel mondo. – Coordinamento Operativo è l’ente che coordina le attività di cui sopra e che prende le decisioni in caso di qualsiasi irregolarità confrontandosi con gli enti già elencati e definendo eventuali programmi alternativi per garantire l’effettuazione regolare e puntuale del programma e/o minimizzare l’impatto di una irregolarità limitandone la propagazione. Tutti questi settori, altamente specializzati, alcuni necessitanti di molti mesi di addestramento in aula e sul posto di lavoro, operano 24 ore su 24, 365 giorni all’anno garantendo il servizio per tutti i voli, su tutti gli scali, ovunque nel mondo. E’ per definizione un lavoro “in remoto”. Non potrebbe essere altrimenti: gestisce contemporaneamente un problema a New York, uno a Roma, ed uno Zanzibar! E’ strutturata e pensata per fare esattamente questo. Normalmente la sala operativa risiede dove ha sede legale la Compagnia e Meridiana prima ed Air Italy dopo non fanno eccezione. La sede della compagnia non è necessariamente la base più importante del Network. E’ il suo punto fisso! Dove la Dirigenza dovrebbe essere e dove ha sede Il Certificato di Operatore Aeronautico (COA). Sono le esigenze di mercato a definire di volta in volta quale è il “core business”. Oggi sembra sia MXP, ieri era Napoli e Roma, prima ancora la Sicilia. La Sardegna ed Olbia in particolare, per le enormi potenzialità soprattutto nel periodo estivo dove raggiunge picchi di traffico da HUB intercontinentale, ha sempre avuto un ruolo importante. Ma nella lunga storia della compagnia, una delle più longeve a livello Mondiale, non è sempre stato così. Ma il cuore è sempre stato ad Olbia. In un recente passato da Olbia abbiamo gestito 200 voli al giorno, tutti i giorni, voli nazionali, internazionali e intercontinentali: Per noi è la normalità. Lo è per qualunque OCC di compagnie analoghe alla nostra. Da qualche anno però c’è una singolarità: Dopo l’acquisizione di Eurofly nel 2006 (compagnia quotata in borsa, basata a Malpensa, piena di debiti e sull’orlo del fallimento a seguito di scelte manageriali a dir poco discutibili) e ancor peggio a seguito della acquisizione della “vecchia” Airitaly (anche questa piena di debiti) e dell’avvento del suo proprietario Giuseppe Gentile come AD anche di Meridiana abbiamo assistito al neanche tanto celato tentativo di svuotare Meridiana a favore della propria. Da allora una parte del management, che ha i suoi uffici ad Olbia in struttura di proprietà della compagnia, raramente ad Olbia si è visto.. preferendo stare a Milano in uffici in affitto. I managers ex meridiana sono via via spariti: fagocitati da quelli ex eurofly ed ex airitaly quelli più inetti, andati verso altri lidi quelli più validi. Quanto sopra per dire che a cercare di vuotare la compagnia e trasferirne i valori a Milano ci hanno già provato più volte anche prima che Qatar facesse la sua comparsa. Hanno semplicemente tirato fuori dal cassetto lo stesso progetto che nel cassetto a forza era stato riposto già altre volte. Dove sta il COA sta la sede, dove sta la sede sta il management, dove sta il management sta l’OCC, dove sta l’OCC sta il cuore della compagnia.. è sufficiente leggere questa frase al contrario per capire quale sia il piano del nostro “top management”. E capire cosa ai nuovi partner del Qatar lo stesso “top management” abbia proposto. Dopo il quasi smantellamento della sala operativa e di tutti i settori di supporto operato da parte del management in questi ultimi anni (cosa che per l’altissimo sentimento di appartenenza e la professionalità dei dipendenti non ha pregiudicato comunque il buon andamento delle operazioni) ora il nostro partner pretende giustamente che la struttura sia rinforzata sia in termini di impiegati specializzati che di supporto tecnologico. Questo avverrà comunque. Questo avverrà ovunque sarà la sala operativa ed i settori di supporto. Questo avverrà comunque ovunque sarà la sede della compagnia. Abbiamo di fronte uno sviluppo impressionante. Abbiamo di fronte l’obiettivo di diventare la compagnia di riferimento Nazionale. Abbiamo l’obiettivo di impiegare 30 aeromobili di ultima generazione (Boeing 787) per il lungo raggio contro i 4 odierni (e vetusti), e 20 aeromobili di ultima generazione (Boeing 737 max, in questi giorni è stato consegnato il secondo esemplare ora in mostra al salone dell’aeronautica di Farnborough) per il corto e medio raggio a sostituire gli 8 odierni. Abbiamo! Perché questa compagnia l’abbiamo considerata sempre un po’ nostra. A prescindere dal management. La Sala Operativa avrà uno sviluppo enorme e passerà nel breve periodo dagli attuali circa 30 impiegati a probabilmente circa 100. Senza considerare i settori interni ed esterni all’azienda che vedranno crescite in proporzione. Senza considerare le ricadute sul territorio. Senza considerare le possibilità di sbocco professionale per gli istituti scolastici. Senza considerare in pratica nulla se non l’interesse di una parte della politica nazionale e di una parte del management aziendale. Non c’è nessun motivo per trasferire questi dipendenti a Milano, se non nascondere l’obiettivo vero di trasferire la compagnia una volta trasferite le “operazioni”. Il territorio può permettersi questo scippo dopo il prezzo altissimo già pagato negli ultimi anni in termini di cassa integrazione e licenziamenti? Mantenere la sede della Compagnia ad Olbia non pregiudica in nessun modo gli enormi piani di investimento su Milano. Infrastrutture, numero di voli e passeggeri, servizi su Milano non sarebbero minimamente in discussione. Si investe su Milano perché il management, speriamo a ragione, lì ha visto il business. Ma il business è per natura legato al contesto storico, ed in campo aeronautico questo cambia in tempi brevi. Domani potrebbe affiancarsi Roma a Milano, o Napoli. Le logiche commerciali seguono strade che sono differenti da quanto argomentato da una parte del management aziendale in questo momento che vuole mascherare lo scippo di una delle aziende più importanti della regione, l’unica forse adesso che potrebbe finalmente dare ossigeno al territorio, a favore di loro stessi.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.020 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design