Per comprendere Paolo Poli occorre, necessariamente, partire dalle frasi. Era caustico, irriverente, a tratti cattivo, un lupo travestito da agnello, dicevano quelli che lo conoscevano bene. Eppure lui, con quel sorriso bellissimo amava dire: “Gli amici? mi vogliono tutti bene, perché mi faccio vedere poco”. Adorava il travestimento, i colori e le scenografie ad acquerello di Luzzati, suo grande amico. Amava, soprattutto, il teatro: “Il cinema? Non mi piace, può, recitare chiunque, anche Lassie“. Era, appunto, un grandissimo attore di teatro unico e, probabilmente, inimitabile. Non ha mai nascosto la sua natura omosessuale fina dalla sua adolescenza. Ha probabilmente sofferto in un periodo dove essere gay era molto più complicato di oggi. Della sua omosessualità diceva: “Sapevo fin dall’inizio di essere gay. Entrai in una panetteria e vidi che mi garbava il fornaio. Andai ai cinema e davano King Kong, avevo cinque anni e vidi che mi garbava pure il gorilla. Il dado era tratto.” Fu talmente irriverente che con la sua Rita da Cascia scomodò il buon bacchettone Scalfaro che presentò, quando ancora era semplice deputato, un’interrogazione parlamentare contro quello che tutti annoverano come il suo migliore spettacolo. “Eppure con Rita da Cascia volevo rendere omaggio alla bellezza e all’arte dei piccoli teatri parrocchiali”, disse un giorno e forse, non era irriverente. O forse sì. Difficile da comprendere Poli o, più semplicemente troppo bravo per catalogarlo negli stereotipi. Amava le frasi ad effetto, prediligeva dialogare con il pubblico dopo gli spettacoli. Era un grandissimo istrione, perfido e dolcissimo: “Il torto di Dio è di non aver brevettato l’uomo. Per questo c’è ne sono in giro cattive imitazioni”. Era davvero geniale. Sapeva recitare e sapeva camminare divinamente sul palco dove ha lavorato per oltre ottantadue anni. Se ne è andato a 87 anni, profondamente convinto di aver vissuto una vita che le ha sempre sorriso con gaiezza: “La sola legge che non ho infranto è quella della gravità“. La frase ricorda moltissimo quella di Oscar Wilde : “Non ho mai ceduto a niente, tranne alle tentazioni” però quella di Poli ha una dolcezza diversa. Più cattiva forse, ma più vera. Ci lascia un grande attore e, purtroppo di grandi attori in giro ne sono rimasti pochi. Di Lassie che recitano, invece, abbonda il palcoscenico.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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