Mentre a Marte si scopre l’acqua, sia pure in inverno e pure salata, in Sardegna deve essere ancora inventata quella potabile e Abbanoa continua a fare acqua da tutte le parti e questa volta la paga anche cara.
E’ di oggi, infatti, la notizia che aspettavamo da giorni: l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) si è finalmente pronunciata sui ricorsi presentati da oltre seicento utenti e da alcune associazioni di consumatori e ha comminato al gestore unico del servizio idrico in Sardegna, Abbanoa appunto, una pesante sanzione per una serie di pratiche contrarie al Codice del consumo.
Il procedimento presso l’Antitrust riguarda gli anni tra il 2011 e il 2015,durante i quali Abbanoa ha spaziato in lungo e in largo contro utenti indifesi, in questo spalleggiata dalla politica regionale e spesso da quella locale.
L’indagine, effettuata dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, aveva preso avvio dopo la presentazione all’AGM di oltre seicento segnalazioni di consumatori e di associazioni di consumatori tra le quali la più agguerrita è stata indubbiamente Adiconsum, col suo presidente regionale, Giorgio Vargiu, sempre in prima linea, in questi anni, al fianco degli utenti nelle manifestazioni di protesta che in ogni città e paese della Sardegna si sono svolte e si svolgono a denunciare la pessima qualità del servizio e le esose pretese se non abusi, perpetrati da Abbanoa che agisce, peraltro, in regime di monopolio.
Che cosa ha contestato e quali cifre ha comminato l’Autority ad Abbanoa?
Intanto, pur prendendo atto delle difficoltà finanziarie in cui naviga e dell’eredità ricevuta dai precedenti gestori al momento della sua istituzione nel 2004, l’Antitrust ha valutato che Abbanoa adotta pratiche vessatorie: “Si tratta di condotte relative al rapporto di fornitura di un bene essenziale, quale l’acqua, offerto da un’impresa che opera in regime di monopolio legale, e quindi inerente ad un rapporto nel quale i consumatori non hanno possibilità di scelta e di reazione con i normali strumenti consumeristici , mentre il fornitore dispone di un’importante leva commerciale, quale la minaccia del distacco/sospensione/non allaccio della fornitura”.
Quali sono dunque queste pratiche?
Per tutte queste voci la sanzione dell’Antitrust ammonta a 400.000 €.
Per quel che riguarda poi i numerosi reclami che gli utenti hanno presentato, Abbanoa si è sempre guardata dal sospendere le procedure di riscossione e di slaccio durante la fase di esame dei ricorsi; ha adottato procedure lentissime e spesso ignorato i reclami; ha addebitando agli utenti somme prescritte.
La sanzione per questo comportamento è di 600.000 €.
Infine quella che per molti è apparso un abuso se non una vera e propria estorsione: il rifiuto del subentro su utenze morose pretendendo in alcuni casi il pagamento del debito da parte del subentrante.
Per questa pratica la sanzione è stata di 80.000 €.
Dunque 1.080.000 € che Abbanoa deve pagare per le sue pratiche non conformi ai dettami del Codice dei consumi.
Non solo, entro trenta giorni dovrà comunicare all’AGCM le modifiche apportate al regolamento di gestione per superare le criticità riscontrate.
A tutto questo vanno sommati i disagi e i danni che cittadini a causa dell’erogazione di acqua non potabile né utilizzabile per scopi alimentari per lunghi periodi dell’anno, disagi e danni per i costi di potabilizzazione illegittimi che vengono regolarmente addebitati in bolletta.
Ma questa è un’altra storia per la quale Abbanoa sarà chiamata a rispondere nelle diverse azioni di classe alle quali in numerosi centri della Sardegna i cittadini stanno aderendo in massa.
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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