Alcuni giorni fa, Sardegnablogger ha dato conto della posizione contraria espressa dal sindaco di Arzachena – comune della Costa Smeralda – circa la possibilità di accogliere i migranti extracomunitari in strutture ricettive che offrissero la loro disponibilità. Oggi, sullo stesso argomento, si è espresso in maniera diametralmente opposta il sindaco di Santa Teresa Gallura Stefano Pisciottu che, pur ammettendo i disagi di questa integrazione forzata, ha anche richiamato ai valori di fratellanza e solidarietà. Vi proponiamo integralmente, di seguito, la sua nota ufficiale.
Sulla vicenda dei “cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale”, ospitati a Cargeghe in un capannone industriale, che a causa dell’inagibilità dello stesso sono stati trasferiti a Porto Pozzo, si sente e si legge di tutto:
– Cittadini benpensanti che auspicano una rivolta e che attribuiscono al Sindaco la responsabilità di aver accettato supinamente queste persone (perché di persone si tratta). – Sindaci che dichiarano la loro indisponibilità ad accogliere i migranti pensando che così facendo la Prefettura rinuncerà ad accettare una eventuale disponibilità di una struttura idonea, “offerta” da qualche loro cittadino imprenditore.
A tale proposito e per dovere di informazione è necessario fare alcune precisazioni:
– Il fenomeno di immigrazione di rifugiati e richiedenti asilo ha assunto ormai dimensioni planetarie e certamente non potrà essere affrontato in maniera ideologica, ne voltando le spalle e pensando che “tutto va bene purché non vengano a casa nostra”. – Il fenomeno rappresenta per l’Italia una vera e propria EMERGENZA NAZIONALE e come tale è gestita direttamente dallo Stato attraverso le Prefetture che adottano procedure per “l’affidamento del servizio temporaneo di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale”. Tali procedure sono finalizzate all’acquisizione di offerte da parte dei privati che abbiano la disponibilità di strutture, in proprietà o in locazione, idonee ad essere destinate a tale servizio, sono altresì ammesse strutture alberghiere o similari che dovranno stipulare convenzioni con operatori sociali del privato. Non è previsto perciò nessun tipo di assenso o accordo con i Sindaci delle città nelle quali insistono le strutture!
Certamente sarebbe stata auspicabile, una distribuzione di cittadini stranieri più equa, in proporzione cioè alla popolazione residente nel territorio, al fine di consentire un normale processo di accoglienza e di integrazione degli stessi. La frazione di Porto Pozzo, proprio per la ridotta presenza di residenti (circa 300), per la sua posizione di isolamento dal resto del territorio non si presta in forma ottimale ad accogliere i circa 140 immigrati. Purtroppo la realtà è ben diversa e la nuova situazione ci vede impegnati ad affrontare con serenità questo gravoso impegno. Pertanto svolgeremo il nostro ruolo istituzionale, consapevoli di tutelare le esigenze ed ascoltando le preoccupazioni della nostra popolazione e della gente ospitata. Vigileremo uniti affinchè la gestione di questa operazione venga condotta nel miglior modo possibile e per quanto di nostra competenza assicuriamo la presenza attiva delle strutture comunali finalizzate a garantire una corretta convivenza delle popolazioni. Entro breve, non appena in possesso dei dati definitivi da parte della Prefettura di Sassari, sarà nostra cura organizzare una assemblea pubblicha per cercare di chiarire ogni dubbio e affrontare la situazione serenamente.
Infine, per quanto riguarda il lato umano della questione, è inevitabile la preoccupazione da parte della cittadinanza davanti a una così grande forma di “diversità”, che ritengo sia causata dalla difficoltà ad integrare un numero così elevato di migranti; tuttavia, sono dell’opinione che sia un obbligo morale oltre che burocratico aiutare queste persone, che chiedono, anzi supplicano di vivere! Abbiamo a che fare con individui che spesso fuggono dalla morte, dalla guerra, dalla distruzione e dalla miseria in cerca di uno scorcio di speranza. Perciò abbandoniamo i luoghi comuni e il pressapochismo e proviamo ad accettare la realtà dei fatti facendo uso del buon senso e dell’umanità che sempre ci ha contraddistinto!
Il Sindaco Stefano Ilario Pisciottu
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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