A volte mi capita di interloquire col televisore. Venerdì, ora di cena e l’elettrodomestico mi parla con la voce di una giornalista di Rai news24. Nemmeno una delle peggiori. Una di quelle meno giovani, che non mi dispiace, visto che dei giovani mi fido sempre meno. Mi racconta le ultime sull’affair Hollande e il ricovero della di lui moglie alla Salpetrière. L’attività nella quale sono intenta, la masticazione, mi coinvolge più dell’aggiornamento. Un sorriso della donna mi fa intuire che si passa ad un altro argomento:
“A proposito di donne tenaci, passiamo a …”. Frazioni di secondo che mi servono per fare mente locale e ricordare gli eventi della giornata. Mi faccio sospettosa, estremamente sospettosa. Poso il cucchiaio, la fisso negli occhi:
“ Non starai mica parlando di …”
“ A proposito di donne tenaci, parliamo del caso de Girolamo.”
“ No! Lo sapevo! Questa da te non me la sarei mai aspettata … hai una certa età, una certa esperienza”.
Ma non mi ascolta e non mi risponde. Non me lo può spiegare il criterio per cui Nunzia de Girolamo sia da annoverare tra le donne tenaci, o quali siano in generale le caratteristiche necessarie per essere definite tali.
Non sarà che essere donne forti vuol dire spararla grossa a tutti i costi, nonostante la consapevolezza che quello che si sta dicendo equivale, in realtà, al nulla? Se il metro di giudizio è questo, allora la Pitonessa Santanché è il simbolo della forza femminile della nostra epoca, il che non mi rassicura.
Io del caso de Girolamo non so più di quello che sapete voi. La mia riflessione è sul contenuto del soliloquio che il ministro ha pronunciato alla Camera, o meglio sui frammenti trasmessi che ho avuto occasione di sentire.
“Travolta da un linciaggio e un accanimento senza precedenti (…); vittima di un complotto e ritorsione mediatica”.
“Nunzia, Nunzia, sarai pure giovane, ma nel tuo vocabolario mi sembri vecchia quanto quel che tizio che a quanto pare ti ha insegnato bene il mestiere. No, non tuo marito, altro giovane vecchio, ma quell’altro,quello vecchio anagraficamente che risuscita sempre anche quando non è Pasqua. Nelle tue parole io non ci vedo affatto forza o tenacia, anzi, la fiacchezza, la noia di tutta una nazione, Nunzia! Linciaggio senza precedenti. Seh, magari! Quante storie simili alla tua – che in una conversazione intercettata ti preoccupi un amico di un amico multato per le mozzarelle scadute – ci siamo dovuti sorbire. La verità trionfa sempre? Lo pensi davvero? Ma no Nunzia, no, in Italia quello che trionfa sempre è un’altra cosa. L’amnesia.
Ps: ho deciso che talvolta abbinerò un video ai miei post, non necessariamente collegato per contenuti, ma coerente col mio umore. Pensando a donne di carattere mi è venuta in mente questa canzone.
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