A proposito di biscotti, si ricorderà che uno dei peggiori, più turpi e vergognosi biscotti antisportivi di tutta la storia dello sport, fu quello confezionato dalle nazionali di Svezia e Danimarca durante gli europei di calcio del 2004. Una storia, se vogliamo, che ha alcuni punti in comune con quella di cui tanto si parla oggi, con i due motociclisti spagnoli Lorenzo e Marquez che si sono manifestamente accordati per battere Valentino Rossi. In quella occasione Svezia e Danimarca riuscirono a buttare in rissa le partite con la nazionale italiana. Si ricorderà il roccioso giocatore danese Poulsen inseguire fallosamente per tutta la partita Totti fino a provocare la stupida reazione di costui con tanto di espulsione. Un po’ come il calcione rifilato a Marquez da Rossi. La storia dello sport è, spesso, la capacità di non reagire alla provocazioni, come sa bene Zidane. Nell’occasione il risultato che poteva consentire ad entrambe di passare il turno era 3 a 3, e le due nazionali nordiche non si vergognarono di portarlo a termine senz’altro, facendosi fare un golletto a turno fino al risultato desiderato. Successivamente si captò anche il labiale di due giocatori che confermarono un accordo non proprio sottinteso, ma nessuna inchiesta portò mai all’incriminazione del fatto. Quel fattaccio, però, sgombrò il campo da molti pregiudizi sulla presunta sportività dei paesi nordici, perché una tale porcheria non si era mai vista, forse escludendo il famoso 6 a 0 ai mondiali del 1978 in Argentina dei padroni di casa sul Perù. Affibbiare ai fatti sportivi coloriture nazionaliste o pregiudizi di varia natura significa non solo non conoscere la storia dello sport, ma nemmeno l’animo umano. Tanto è vero che, per rendere onore alla nazione spagnola, si ricorderà, invece, che agli ultimi campionati Europei di calcio, la Spagna, nello stesso girone eliminatorio dell’Italia, si trovò nella situazione di fare un bel biscotto all’Italia. In quell’occasione, infatti, nell’ultima partita del girone, la Spagna si trovò, già qualificata, ad incontrare la Croazia. Con un pareggio si sarebbero qualificate entrambi e avrebbero fatto fuori l’Italia. Ora è noto che la Spagna, pur essendo in quel momento la favorita, ha sempre temuto l’Italia e gli avrebbe fatto molto comodo eliminarla. Tanto è vero che in quel girone eliminatorio pareggiò con l’Italia in una partita sostanzialmente equilibrata. Avrebbe potuto far giocare le riserve, senza impegnarsi più di tanto e riposarsi per i quarti di finale. Invece giocò quella partita con grande sportività e la vinse. Poi, manco a farlo apposta, incontrò proprio l’Italia in finale, la quale aveva eliminato nientepopodimeno che Inghilterra e Germania. In quel caso la legge dello sport premiò la Spagna che vinse giustamente il terzo europeo della sua storia. Mi viene quasi da pensare che forse un Dio dello sport esiste, o una qualche formula compensatoria che regola il destino sportivo. Quest’anno, negli spareggi che, dentro o fuori, decideranno le ultime partecipanti ai campionati Europei di calcio, il destino ha messo insieme, nella stessa partita, Svezia e Danimarca, a scannarsi senza pietà. Fatelo ora il biscotto, se ci riuscite.
Fiorenzo Caterini, cagliaritano classe '65. Scrittore, antropologo e ambientalista, è studioso di storia, natura e cultura della Sardegna. Ispettore del Corpo Forestale, escursionista e amante degli sport all'aria aperta (è stato più volte campione sardo di triathlon), è contro ogni forma di etnocentrismo e barriera culturale. Ha scritto "Colpi di Scure e Sensi di Colpa", sulla storia del disboscamento della Sardegna, e "La Mano Destra della Storia", sul problema storiografico sardo. Il suo ultimo libro è invece un romanzo a sfondo neuroscientifico, "La notte in fondo al mare".
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