Va più veloce una Ferrari o un sinistro di Gigi Riva? Apparentemente non ci dovrebbe essere un nesso eppure qualcosa che accomuna le due cose è un piccolo borgo: Maranello. Il quartier generale dei bolidi di Formula 1 che ha dato i natali a chi ha costruito uno dei giochi più appassionanti della mia infanzia: le figurine Panini. Lui, l’inventore si chiamava Franco Cosimo Panini e nasceva l’8 ottobre del 1931 a Maranello. Oggi era dunque il suo compleanno e avrebbe compiuto 86 anni. Panini è morto a marzo del 2007 ma ci ha lasciato come ricordo una storia da raccontare, non proprio un mito come quello di Enzo Ferrari ma, insomma, qualcosa che ci ha fatto crescere dentro la nostra spensieratezza. Sono un figlio di quella generazione: delle figurine Panini e del tifo alla Formula1, due cose irrimediabilmente cambiate con l’andare del tempo. Le mie figurine erano cartonate e si incollavano all’album con la “coccoina” (chiamata da mia madre impunemente “coccaina” un brand che si poteva utilizzare per la cocaina sarda). Gli album in quegli anni erano perfetti: cominciavano ad ottobre e si concludevano ad Aprile. C’era tempo perché i giocatori non cambiavano durante il campionato la casacca. Non so adesso ma ai miei tempi c’erano le figurine difficili da trovare: William Vecchi, secondo portiere del Milan, valeva almeno cinque Gigi Riva e dieci Sandro Mazzola. Con le figurine si facevano tante cose: si scambiavano, si raccoglievano e si scommetteva. Per strada si giocava a figurine e si “alzavano” i piattini, tre tappi di bottiglia con la corona rinchiusa all’interno. Ad Alghero si diceva “creus e crastu”, il più classico testa o croce. Si doveva imparare ad “alzare” e tentare di vincere il più possibile anche perché alle edicole ad acquistare i pacchetti ci arrivavano in pochi. La mia dose era due pacchetti ogni domenica. Erano altri tempi e quando vedo un album delle figurine Panini mi viene sempre voglia di aprirlo e sfogliarlo. Ne ho completati tanti che non ho più. Spariti come quegli anni dove William Vecchi valeva più di Gigi Riva. Solo nelle figurine però.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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