Italiani,l’auspicata svolta politica, il lungamente atteso colpo di stato ha avuto luogo. La formula politica che per un venticinquennio ci ha governato, e ci ha portato sull’orlo dello sfacelo economico e morale ha cessato di esistere. (…)lo stato che creeremo sarà un’Italia senza aggettivi né colori politici. Essa avrà una sola bandiera. Il nostro glorioso tricolore! Soldati di terra, di mare e dell’aria, Forze dell’Ordine, a voi affidiamo la difesa della Patria e il ristabilimento dell’ordine interno.Da questo momento nessuno potrà impunemente deridervi, offendervi, ferirvi nello spirito e nel corpo, uccidervi. Nel riconsegnare nelle vostre mani il glorioso TRICOLORE, vi invitiamo a gridare il nostro prorompente inno all’amore: ITALIA, ITALIA, VIVA L’ITALIA!
È la notte tra il 7 e l’8 Dicembre del 1970.
In vari luoghi della penisola e della capitale sono riuniti e pronti all’azione militanti dell’estrema destra ed esponenti della Guardia Forestale. Gli ordini da eseguire sono tanto chiari quanto inquietanti: occupare,rapire,uccidere. Occupare la sede della RAI, il ministero della Difesa e degli interni. Uccidere il capo della polizia Angelo Vicari e rapire Giuseppe Saragat, presidente della Repubblica. È l’operazione Tora Tora, nome in codice per un colpo di stato. Un colpo di stato in Italia. Eppure, non ancora raggiunta la seconda ora del giorno in cui secondo il calendario si celebra l’Immacolata, scatta il contrordine. Il colpo di stato non s’ha da fare.
Che cosa è successo davvero in quelle poche ore di 45 anni fa? Il colpo di stato comandato dal principe Junio Valerio Borghese non solo non è stato attuato, dicono alcuni, ma non è mai stato nemmeno progettato. Tutta una fiction, insomma. Le indagini che polizia e magistratura iniziarono, subirono anche l’altolà del ministro dell’interno Franco Restivo che rassicurò che no, non ci fu alcun tentativo di sovversione militare dell’ordine democratico.
Si potesse mettere tra parentesi la drammaticità che i regimi militari richiamano, si potrebbe definire il piano Tora Tora con un’espressione evocante leggerezza, potremmo parlare di un “colpo di stato all’italiana”, un tentativo goffo e maldestro capace di fare persino sorridere.Eppure, se per fortuna parole di Borghese sopra riportate restano solo un documento storico disponibile nel loro audio originale, resta l’amaro per una delle tante parentesi della storia d’Italia il cui contenuto è cancellato da formule di assoluzione, lasciando uno sfondo di troppe ombre.
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