L’8 aprile del 1976 moriva a Cagliari Giuseppe Brotzu, scienziato di fama internazionale, medico e politico cui è intitolata la più grande struttura sanitaria della Sardegna. Fu presidente della giunta regionale, sindaco di Cagliari per sette anni, rettore dell’università ma, soprattutto, l’esatto opposto del politico parolaio che costruisce la sua carriera sull’artifizio dialettico. Brotzu era uno studioso tenace, rigoroso, le cui competenze guidarono poi la sua attività di amministratore. Era uno che sapeva le cose perché le aveva studiate, non uno che si faceva dettare la linea da consulenti e spin doctor. E lui “amministratore” voleva essere considerato. Non “politico”, definizione che considerava quasi offensiva. Era un democristiano, ma dal profilo molto diverso rispetto a quello che, comunemente e superficialmente, si attribuisce oggi a tutti quelli che navigarono nelle istituzioni sul dorso della Balena bianca. Il professor Brotzu fu uno dei più fieri avversari della malaria, promuovendo anche da assessore regionale alla Sanità la battaglia contro l’anofele condotta attraverso l’Erlaas e la fondazione Rockefeller. Da scienziato, la scoperta delle cefalosporine isolate nel porto di Cagliari ebbe risonanza mondiale: questo agente si rivelò fondamentale nella lotta contro varie infezioni batteriche. Non avendo il professore sufficienti fondi per sviluppare la ricerca, decise di farsi aiutare da un epidemiologo di Oxford, cui spedì la cefalosporina. La scoperta gli venne sfilata per essere poi rivenduta con profitti da capogiro ad alcune industrie farmaceutiche, senza che Brotzu ne avesse il minimo beneficio economico. Molti anni dopo, Oxford riconobbe il valore e i meriti di Brotzu riconoscendogli la laurea honoris causa. Per la sua abitudine di vestire sempre di scuro, si dice che il professore avesse fama di iettatore. Lo aggiungo, alla fine del mio umile ricordo, perché mi sorprende sempre constatare come le menti superiori debbano combattere principalmente contro l’invidia altrui.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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