Sembra passato un secolo eppure questo governo giurava il 7 maggio del 2008 davanti al presidente della Repubblica Napolitano. Era il quarto governo con presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Sulla carta doveva giungere con molta tranquillità alla fine della legislatura ed invece sappiamo tutti com’è andata: Fini che viene estromesso, l’Europa, la crisi, lo spreed, Monti, la Fornero e le elezioni anticipate. Un mezzo disastro per un governo durato comunque oltre tre anni e, in ogni caso, risulta il secondo governo più longevo della nostra Repubblica. Ma chi faceva parte di questo esecutivo? A rileggere i nomi ci troviamo davanti ad una fotografia sbiadita e lontana anni luce dall’attualità. Eppure son trascorsi appena sette anni che in politica, è vero, sono un’eternità. C’era Paolo Giovanardi, quello della “lotta alla droga” che faceva la lotta ai drogati; Umberto Bossi ministro del federalismo, parola oramai scomparsa dal panorama politico; Raffaele Fitto ai rapporti con le regioni, finito per contrastare il capo alle prossime regionali; Giorgia Meloni, ministro della Gioventù; Michela Vittoria Brambilla, quella dell’amore verso gli animali con mille paia di scarpe in cuoio, al Ministero del Turismo; Roberto Maroni agli esteri; Angelino Alfano alla Giustizia, l’unico che nel corso degli anni riesce a stare in qualsiasi governo; Mariastella Gelmini all’istruzione.
Tutto cambiato, in appena sette anni, la politica cannibale ti usa e ti abbandona. Un governo non proprio all’altezza della situazione. Per fortuna noi siamo bravi replicanti.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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