Chissà perché i delitti inspiegabili capitano sempre d’estate: Dicono il caldo. Dicono. Ho pensato che i mandanti siano gli scrittori di gialli, quelli sempre così complicati che ti portano fino all’ultima pagina senza mai capire nulla e poi: ecco l’assassino. Nel tempo ho cambiato opinione. Ormai i delitti “estivi” servono ai criminologi, alle viteindiretta ai quartigradi a portaaporta, a quelle trasmissioni dove tutto si macina e si contorce, dove tutto si analizza e nessuno ha mai la verità. Perché, diciamocelo, stiamo parlando di delitti fortemente indiziari dove è difficile trovare le prove in quanto sono state inquinate dagli stessi assassini o perché, distrattamente, lo hanno fatti quelli che si sono recati sul luogo del delitto, sul palcoscenico del crimine. Così, tra i tanti delitti irrisolti c’è anche quello delle povera Simonetta Cesaroni che il 7 agosto 1990 venne trovata senza vita nell’ufficio dove lavorava: in via Poma, a Roma. Per tutti diventerà il delitto di via Poma. nessun movente, nessun’arma ritrovata; non si è stabilita, con estrema certezza, l’ora del delitto. Si è lavorato per ipotesi. Dentro queste ipotesi c’è finito dapprima il portiere del palazzo, poi un nipote di un architetto che viveva nel palazzo e, infine, il suo fidanzato. Nulla. Molte ipotesi, delitto passionale, qualcuno che Simonetta conosceva bene. Certo. Solo ed esclusivamente ipotesi. Nessuno, tra i testimoni, ha mai visto entrare o uscire nessuno da quel palazzo. Il classico delitto perfetto? Probabile. Ma Simonetta non c’è più e nessuno ha mai spiegato perché. Delitti d’estate. Inspiegabili e, per certi versi, inquietanti.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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