Un monumento per cui Michelangelo guadagna un sostanzioso anticipo. Sarà sì ridimensionato ma nonostante le figure saranno decimate, il Mosè dovrà esserci.
Un Mosè che secondo il Forcellino che si è occupato del restauro, ha subito una profonda modifica in corso d’opera dopo anni dalla morte di Giulio II. La modifica sta nella torsione del volto e parte del corpo, non più lo sguardo frontale come era previsto e come stava realizzando Michelangelo fino ad allora. Nel marzo del 1542 costringe il Mosè a distogliere lo sguardo dall’altare dove sono conservate le catene di San Pietro, e dove venivano concesse, no anzi vendute le indulgenze, come se la Salvezza fosse questione di denaro.
Sparo pixel alla rinfusa, del resto sono nata sotto un palindromo (17-1-71), non potevo che essere tutto e il contrario di tutto. Su una cosa però non mi contraddico «Quando mangio, bevo acqua. Quando bevo, bevo vino» (cit. un alpino)
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