Il più grande massacro della storia dello sport. Il 5 settembre del 1972, le Olimpiadi di Monaco vennero funestate dall’attacco al villaggio israeliano portato dai terroristi di Settembre Nero, un nucleo di attivisti palestinesi legati all’Olp di Yasser Arafat. Restarono sul terreno diciassette morti: undici atleti, cinque terroristi e un poliziotto tedesco. L’azione venne ideata a Roma, nel luglio dello stesso anno, quando alcuni esponenti della lotta amata palestinese pensarono ad un’azione eclatante per vendicare il rifiuto, da parte del comitato olimpico, di accettare la partecipazione di una delegazione di atleti palestinesi. Il commando entrò in azione alle 4.30 del mattino, eliminò due componenti della squadra israeliana e ne prese in ostaggio altri nove. Iniziò una lunga trattativa con le autorità tedesche: i fedayyn chiesero, entro quattro ore, un aereo per spostarsi al Cairo e la liberazione di Andreas Baader e Ulrike Mehinof, due terroristi tedeschi della Raf. La negoziazione vide direttamente impegnati i primi ministri Willy Brandt e Golda Meir, la quale si oppose ad ogni forma di accordo con i terroristi, ai quali venne comunque concesso di partire su due elicotteri, con gli ostaggi a bordo, alla volta dell’aeroporto più vicino. Qui un aereo li avrebbe dovuti portare al Cairo.
Ma all’aeroporto di Fürstenfeldbruck, mentre i terroristi cercavano di raggiungere l’aereo dopo essere scesi dall’elicottero, si scatenò la pioggia di fuoco con i poliziotti tedeschi. Morirono in diciassette, compresi tutti gli ostaggi israeliani, giustiziati dai fedayyn. Le Olimpiadi proseguirono dopo una sola giornata di sospensione delle gare.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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