Ma voi lo sapete che ci sono in giro personaggi che hanno costruito un massacro il nome di un ordine vicino ai templari? E’ accaduto più precisamente nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1994, in Svizzera e in Canada: 25 persone muoiono carbonizzate in due chalet di Salvan e altri cinque cadaveri sono scoperti a Morin Height, nel Quebec. Tra i cadaveri ci sono anche gli istigatori dei massacri, ovvero Joseph di Mambro e il “guru” Luc Jorent che avevano ipotizzato una classica fine del mondo. (un po’ come i Maya, per dire). Per la morte di quelle 30 persone nessuno pagherà. Tutto archiviato e dimenticato. Ora, è facile buttarla sul classico: in nome di Dio abbiamo costruito (e continuiamo a costruire, per la verità) massacri indicibili e in nome di molte divinità (a quanto pare non sono le donne le istigatrici delle guerre) questo bizzarro mondo siamo riusciti a renderlo peggiore. Però questo massacro mi ha colpito soprattutto per le rimembranze letterarie della storia. Si parla di suicidio per raggiungere un’altra dimensione, esoterismo e apocalisse. Nel 1990 la setta decide di darsi un nome altisonante: l’Ordine del tempio solare che, attraverso articoli di stampa e spot pubblicitari, gli adepti costruiscono un’immagine perfettamente bucolica e dolcemente hippy: natura e felicità. Eppure scomodano addirittura i templari: si parla di “rinascimento templare di Arginy” e dei rosacrociani. Roba che sembra essere uscita da quell’immenso capolavoro che è “il pendolo di Foucault” di Umberto Eco. Con una sola eccezione: Eco scriveva romanzi e ci scherzava moltissimo sui complotti. Questi signori, giocando sulla loro e sull’altrui pelle, i complotti li disegnavano davvero. Ci sono cose complesse e molto lontane da ciò che è il mio mondo blandamente razionale: il centro di preparazione alla nuova era, l’organizzazione iniziatica denominata “la Pyramide” (che sa molto di Umberto Eco) e, soprattutto, la costituzione del Tempio della grande Loggia Bianca Universale mi appaiono come ricordi quasi in bianco e nero di racconti fantastici letti durante l’infanzia. Se non fosse perché due uomini hanno deciso della vita di altre 28 persone quel 5 ottobre del 1994 sarei portato quasi a sorridere e ad affiancare questa storia a quella delle tigri di Mompracem, di Belfagor e di Gianni e il magico Alverman. Poi mi dite che Stephen King scrive romanzi d’orrore assolutamente fantastici. Beh, sugli uomini conviene – come sempre – sospendere ogni giudizio perché sono in grado di costruire nuovi mondi solo per poter dire che in quello dove vivono non si trovano poi tanto bene.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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