È vero che i terremoti disastrosi sono solo un fenomeno recente, magari accentuato da una qualche attività umana che favorisce i movimenti tellurici? No, è notorio che si tratta di una colossale sciocchezza. Terremoti di sconvolgente violenza hanno colpito l’Italia anche diversi secoli fa, realtà che chiunque abbia studiato un minimo di storia conosce bene. Il 5 dicembre del 1456 tutto il meridione d’Italia venne scosso da un disastroso sisma di magnitudo 7.1 che provocò decine di migliaia di morti, a seconda delle fonti calcolati tra i 20 mila e i 40 mila. L’epicentro, secondo le fonti del tempo e le testimonianze contenute in alcune corrispondenze, andrebbe localizzato a Benevento, ma l’onda distruttrice si era propagata fino al Molise, alle Marche e alla Basilicata, provocando vittime e distruzione anche a Napoli. La terrà sussultò alle tre del mattino, sorprendendo nel sonno gli abitanti delle aree colpite, senza lasciare loro scampo. Decine di centri abitati vennero rasi al suolo e alcuni di questi non vennero più ricostruiti. Negli archivi vaticani, si trovano ancora oggi disposizioni sugli aiuti umanitari da destinare alle zone colpite. Sei secoli dopo, i terremoti restano un fenomeno imprevedibile e, seppure in misura minore, continuano a provocare morte e distruzione.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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