L’elenco dei suicidi illustri è lunghissimo, ma quello di Kurt Cobain è durato tutta la vita. Quasi che sotto il riflesso di luci e applausi si respirasse profondamente il male di vivere.
Nonostante un’infanzia trascorsa ad Aberdeen, cittadina triste e piovosa con la percentuale di suicidi più alta di tutta la nazione, Kurt è un bambino allegro, entusiasta, forse anche iperattivo. Curioso e intelligente. Ha solo due anni quando comincia ad appassionarsi alla musica.
Ma un giorno, improvvisamente, tutto si trasforma: i suoi genitori divorziano, frantumando quell’immagine di mondo perfetto che gli avevano costruito fino ad allora,. Per Kurt sarà la fine. La fine della famiglia, della gioia, della fanciullezza, della vita.
Reagisce a questo cambiamento con un disturbo psichico talmente forte da rendere necessaria l’assunzione di farmaci. Diventa taciturno, quei genitori divisi gli creano imbarazzo, si lascia attanagliare dall’angoscia e dalla tristezza. Ancora oggi sul muro del bagno della casa di sua madre c’è scritto: “Odio mia madre, odio mio padre, mio padre odia mia madre, mia madre odia mio padre, voglio solo essere triste”.
Quando compie 14 anni si trova a scegliere tra una chitarra e una bicicletta, Kurt non ha dubbi: preferisce la prima. A quel punto, in un crescendo senza sosta, inizia la sua scalata musicale: compone canzoni, suona con vari gruppi, sforna testi pungenti e rabbiosi. In seguito mette insieme una band e ne sostituirà ossessivamente i membri finché l’immagine dei Nirvana sarà perfetta. E’ allora che arriva il successo, quello vero. Il grunge comincia a diventare un interessante giro d’affari
Ma l’inizio del periodo sfolgorante dal punto di vista artistico tinge di cupo quello personale. Kurt userà la droga per mettere a tacere il male di vivere che lo attanaglia. Comincia col Percodan, un analgesico oppiaceo, per poi passare all’eroina e a qualsiasi droga riesca ad ammutolire lo strazio interiore che talvolta è un sordo ansimare, altre volte un latrato feroce. Ma che non lo abbandona mai. Quella sofferenza avrà fine il 5 aprile 1994 quando Kurt Cobain si spara un’overdose di eroina nelle vene e una pallottola in bocca. Due munizioni diverse, per non sbagliare.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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