Sassari, sarà stato il 1975 o ’76, durante il mandato del primo sindaco socialista Fausto Fadda in giunta con i comunisti, che sembrava una rivoluzione e invece poi tornò ad amministrare la Dc. Vabbè, non c’entra. Comunque c’era uno dell’opposizione che faceva ostruzionismo presentando, al giorno, tre milioni tra interrogazioni, interpellanze e segnalazioni sulle cose più cervellotiche, anche le più lontane dall’ambito delle competenze comunali, e su tutte pretendeva risposta previo dibattito in aula, anche se un piccione gli aveva cagato la macchina, pur di rallentare l’attività consiliare. Io che seguivo dal banco della stampa, mi divertivo. Una sera presentò una complessa faccenda su un deposito di libri dell’università, non ricordo dove, che a suo avviso non era in regola con le norme antincendio, affermando a un certo punto-Perché, signor sindaco, signori assessori, signori consiglieri, i libri sono pericolosi!Non voleva dire che lo erano perché la gente li legge, naturalmente, ma il fatto è che questo consigliere aveva fama di essere ignorante e non possedeva neppure quel senso di riscatto che allora spingeva le persone che, pur senza troppi studi, si davano alla politica, ad acquisire nel tempo una cultura spesso superiore a quella dei loro colleghi laureati. Ne ho conosciuto molti così. Poi, con gli occhi di oggi, quel tale era semplicemente al livello medio della classe politica nazionale dei giorni nostri, ma allora passava per l’ultimo della classe di “Non è mai troppo tardi” del maestro Manzi.Quando il sindaco udì quella frase, gli brillarono gli occhi e lanciò uno sguardo bastardo a un suo assessore noto come uno dei peggiori pigliainculo del coté politico sassarese. Questi capì e balzò in piedi come una furia interrompendo l’interrogante-Io non le permetto di fare simili affermazioni in questo consesso civico dove ogni compagine politica dovrebbe contribuire al progresso e all’emancipazione sociale!Il consigliere ne fu intimidito-Ma come, cosa ho detto?-Lo sa bene cosa ha detto!-Che bisogna mettere un estintore nel…-Ma quale estintore! Lei in quest’aula ha fatto regola generale di una sua discutibile scelta di vita.-Ma quale scelta di vita?Insomma, mentre tutti si rotolavano dalla risate, gli unici seri erano l’assessore, attore nato anche se di professione faceva altro, e l’interrogante, che non capiva perché quello fosse tanto incazzato per la richiesta di un estintore.Perché faccio il vecchio lagnoso che ricorda i bei tempi? Chiedetelo a Solinas.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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