Tutte le ragazze con i capelli a caschetto per me, negli anni dell’adolescenza, erano Valentina. Per chi ha letto, fin dalla fine degli anni sessanta il mensile “Linus”, si ricorderà di quello strano fumetto che ha rivoluzionato la tranquillità delle tavole narrative, quelle, per intenderci di Capitan Miki, Tex, Bleck Macigno e Superman. Crepax, con i suoi disegni in bianco e nero, con delle chine perfette e con dei tagli a volte orizzontali, altre volte verticali o, addirittura, con delle tavole che si sovrapponevano, creò il movimento nel fumetto. Valentina divenne la compagna onirica di molti ragazzi adolescenti: donna inquieta, fotografa, sensuale, conduttrice di molti giochi con il suo compagno Piliph Rembrandt. Con Valentina cominciò un filone molto amato negli anni successivi: quello del fumetto sexy, ma d’autore. In realtà le storie di Valentina, a rileggerle oggi (recentemente La Repubblica ha dedicato una monografia all’opera completa di Crepax che vi consiglio) sono completamente slegate dal voyeurismo imperante negli anni settanta e nulla hanno a che fare con le varie serie di jacula, Vartan o Lando. Sia Crepax che Pratt e, successivamente Manara giocano moltissimo con le immagini (a volte molto esplicite) ma, in realtà insegnano che è solo un gioco. La cosa stupefacente di Valentina è legata ad un qualcosa che nessun fumetto contempla: il tempo. Tex è sempre Tex e rimane bloccato nei suoi anni (e Kit è sempre il figlio giovane che, sicuramente, crescerà). Valentina è, invece, un personaggio di fantasia che, seppure lentamente, invecchia. La sua ultima avventura sarà pubblicata nel 1995 con la storia da un titolo davvero esplicito: “Al diavolo Valentina”. Devo dire che mi è dispiaciuto perdere Valentina ma le ragazze con il caschetto, nel frattempo, erano passate di moda. Guido Crepax muore il 31 luglio del 2003 ma, in realtà, se vi rileggete le sue storie (da Justine al Casanova, al processo di kafka) capirete che anche gli autori dei fumetti, come le loro creature, non muoiono mai. Al massimo, possono solo invecchiare. Come Valentina.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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