E’ stato un pessimo anno per molti. Mediocre per altri. Carino per certi e bruttissimo per alcuni. Come ogni anno ci troviamo a fare i soliti bilanci di un anno che ha avuto molte cose da dire: dalla sceneggiata tutta molto americana dei manifestanti a Washinghton a favore del pessimo presidente degli USA Donald Trump (era il 6 gennaio) alla bella notizia che a Lione avviene il primo trapianto, su un uomo, di entrambi gli arti superiori. (13 gennaio). La notizia peggiore – io credo – è la conquista di Kabul da parte dei talebani (15 agosto) e la fuga degli esportatori di democrazia che lasciano, purtroppo, le donne afgane in balia del medioevo. La Svizzera, con un referendum, approva la legge su matrimonio tra persone dello stesso sesso (26 settembre) e il Covid che pareva sconfitto in primavera, arriva (come nel trono di spade) in inverno, sempre più pericoloso. Abbiamo perso molto tempo sui social a discettare su molte cose e abbiamo provato a pensare che questo non fosse un anno buono. Così, a fine anno, come ogni anno, abbiamo sfoderato il falso sorriso di sempre e organizzato la miglior cena per salutare il nuovo anno che avanza. Sappiamo benissimo che tutto questo è un grande inganno, non foss’altro perché il tempo è solo una convenzione. Lo sappiamo ma ogni anno speriamo nell’anno che verrà che, come ricordava benissimo Lucio Dalla, “l’anno che sta arrivando, tra un anno passerà, io mi sto preparando ed è questa la novità”. Insomma, buon anno a tutti e, mi raccomando, non prendetevi troppo sul serio. Sardegnablogger ha deciso di continuare ad essere presente con la stessa curiosità che ci ha contraddistinto anche nel 2022. Auguri a tutti voi, a nome del direttore e di tutta la redazione. Grazie per la vostra pazienza. Leggere non è mai banale.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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