Chissà se qualcuno potrà mai trovare una ragione per la morte di Walter Rossi, studente e attivista di Lotta Continua di cui ricorre oggi il 39 esimo anniversario dell’assassinio. Rossi aveva vent’anni e venne abbattuto il 30 settembre 1977 in Piazza delle Medaglie d’Oro, a Roma, da proiettili sparati dai neofascisti del quartiere della Balduina, una della roccaforti capitoline del Movimento sociale. Neofascisti, categoria generica: i veri responsabili dell’omicidio non verranno mai indivduati, anche se pesanti furono i sospetti su Cristiano Fioravanti, fratello di Gusva, peso massimo dell’eversione di estrema destra. Walter Rossi – su Wikipedia classificato semplicemente come “italiano” – fu una delle vittime innocenti di quegli anni di follia collettiva, una Notte della Repubblica dove in troppi cercavano la democrazia con metodi che negavano la democrazia. In via delle Medaglie d’Oro il giovane militante di Lotta Continua si trovava per partecipare ad un volantinaggio contro i neofascisti, accusati di aver sparato su una militante di sinistra il giorno prima, nel quartiere Monte Mario. Alcuni missini uscirono dalla sede del partito aprendo il fuoco. Rossi venne colpito alla testa e morì pochi minuti dopo. Il giorno dopo, a Torino, la rappresaglia di Lotta continua lasciò sul terreno un altro studente, Roberto Crescenzio, morto carbonizzato nel bagno del bar Angelo Azzurro, dato alle fiamme con un lancio di bombe molotov. Per la morte di Walter Rossi, in un primo momento, venne arrestata anche la ventenne missina Flavia Perina, presente nel luogo della tragedia ma il cui coinvolgimento nell’assassinio venne però escluso dalle successive indagini. Oggi Flavia Perina è una delle mie opinioniste preferite, per equilibrio e profondità di giudizio, molto amata anche dal pubblico di sinistra. Credo significhi qualcosa.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.018 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design