30 dicembre..e cosa mai sarà accaduto in questo giorno che precede l’ultimo dell’anno? Ah, sì, l’esecuzione, nel 2006, di Saddam Hussein, il dittatore sanguinario che utilizzava armi di distruzione di massa, che si era costruito la bomba atomica, che è stato abbattuto da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Italia, Canada, Egitto eccetera che con l’operazione Iraqi freedom potevano affermare, senza tema di smentite, di aver esportato in Iraq la democrazia e di aver ripristinato in quel paese le regole della convivenza civile, i diritti democratici, di aver imposto l’uguaglianza definitiva tra uomini e donne; di aver garantito la libertà religiosa e…eja, di plastica! Riprendiamo fiato…il 30 dicembre, data dell’esecuzione di Saddam Hussein, quasi quasi ne facciamo la giornata internazionale della Coglioneria delle grandi potenze.. Perché forse qualcuno lo ha già detto, ma la cacciata di Saddam e la sua morte hanno rappresentato l’inizio di quello cui oggi stiamo assistendo: l’inizio della destabilizzazione dei paesi arabi; la diffusione del fondamentalismo islamista; la nascita di quel terrorismo che sta seminando morti in diversi paesi europei, insomma la dimostrazione di quanto siano stati coglioni i grandi del mondo di quest’inizio di millennio. Ma di questo non ne voglio parlare, perché mi diverte di più parlare di un altro personaggio salito alla ribalta negli anni sessanta del secolo scorso: Luciano Lutring, nato il 30 dicembre del 1937 a Milano. Un piccolo malvivente da strapazzo divenuto rapinatore per caso il giorno in cui sua zia lo mandò alle poste per fare dei pagamenti. Arrivato il suo turno, in quell’ufficio postale pieno di fumo e di odore di sudore, il giovane Lutring poggiò sul bancone le bollette da pagare. L’impiegato allungò distrattamente la mano per afferrarle mentre Lutring, col gesto naturale di chi si infila la mano in tasca per togliere il portafogli, sposta la giacca e scopre, involontariamente, il calcio della Smith & Wesson che aveva comprato da un amico della piccola “mala” milanese e che amava portarsi appresso. L’impiegato, che non era certo un’aquila né un eroe, se la fece sotto, e terrorizzato consegnò quanto aveva in cassa a quel cliente che non si fece pregare, arraffò quelle centinaia di migliaia di lire e se ne andò più divertito che meravigliato. Divertito perché non se l’aspettava, meravigliato per la facilità con la quale, ripeteva tra sé, si potesse compiere una rapina. E scelse di continuare. Iniziò così la carriera del solista del mitra, di Luciano Lutring, famoso in Italia e in Francia dove compì oltre cinquecento rapine che gli fruttarono intorno ai trenta miliardi di lire, una cifra da capogiro per quegli anni. Un bandito gentiluomo, che si presentava in banca, negli uffici postali, nei più lussuosi negozi con una custodia di violino dalla quale improvvisamente estraeva il suo fucile mitragliatore e per anni si prese gioco delle polizie di mezza Europa, dedicandosi anche alla bella vita nelle maggiori località di villeggiatura, dove circolava con auto di lusso, spariva e ricompariva ora in Costa Azzurra, ora a Parigi, ora nella Riviera romagnola, lasciandosi alle spalle numerose amanti, magari dopo averle rapinate, come nel caso di Yvonne Candy, nome d’arte della modella valtellinese Elsa Candida Pasini per la quale compì una celebre spaccata. Era la vigilia di Natale e i due tornavano dalla messa di mezzanotte quando passando davanti ad una pellicceria di piazza Duomo a Milano Yvonne si incantò davanti alla vetrina dove un manichino indossava una bellissima pelliccia di ermellino. Lutring accompagnò la donna a casa ed uscì immediatamente. Per strada rubò una Giulietta 1300, spaccò la vetrina della pellicceria col cric e si portò via la pelliccia con tutto il manichino. La mattina di Natale Yvonne, al risveglio, si trovò sulle spalle la pelliccia e accanto Luciano Lutring che in brodo di giuggiole le sussurrava “ti amo”. Oggi si direbbe fuori di testa, ma allora era considerato il pericolo pubblico numero uno. E’ morto nel maggio 2013 da uomo libero (aveva scontato dodici anni di carcere in Francia, dal ’65 al ’77, ed era stato graziato prima da Pompidou e poi dal nostro presidente Leone). Sulle sue gesta sono stati girati alcuni film che hanno riscosso un discreto successo.
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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