Chi sono queste donne che ballano da sole, con la tristezza nei loro occhi? Stanno ballando con gli scomparsi, con i morti, con gli invisibili. Sono madri e si portano dentro un’angoscia silenziosa. La struggente canzone di Sting, “They dance alone” (ascoltatela, ve ne prego) dipinge in maniera netta ciò che accadde alla fine degli anni settanta in Argentina, sotto un regime dittatoriale dove spariscono giovani ragazzi; alcuni sono arrestati e tenuti prigionieri illegalmente, senza nessun capo d’accusa, altri sono torturati e uccisi. Avevo 18 anni quando quelle madri decisero di ribellarsi ai soprusi e in quell’occasione imparammo il termine “desaparecidos”. Quella “guerra sporca” era troppo lontana dalle nostre vite e non riuscivamo a comprendere appieno il dolore di queste donne. Loro, il 30 aprile del 1977 si riunirono per la prima volta in Plaza de Mayo a Buenos Aires. Da quel giorno lo fecero ogni giovedì pomeriggio percorrendo la grande piazza in senso circolare, attorno alla piramide posta al centro. Portavano un fazzoletto bianco annodato sulla testa. Quello era il segnale, il loro simbolo di protesta. Furono coraggiose, forti, coerenti. Chiesero con la loro marcia una giustizia sempre difficile da ottenere. Avevo 18 anni e una voglia matta di vivere la vita. Compresi però l’angoscia di quelle madri con i figli “desaparecidos”. Avevano più o meno la mia età. Compresi e ascoltati il loro dolore. Compresi e cominciai ad annusare il senso della giustizia, del rispetto per gli altri. Compresi il loro ballo silenzioso, la loro tristezza negli occhi, la loro richiesta di donne alla ricerca dei loro figli. E di quei gesti m’innamorai.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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