Il 30 agosto del ’53: Fausto Coppi viene incoronato Campione del Mondo di Ciclismo a Lugano. Ad accoglierlo, ad applaudirlo, ad abbracciarlo, tra i tifosi e le autorità, c’era una bella signora, la Dama Bianca, quella donna misteriosa che seguiva clandestinamente il campionissimo da qualche tempo. Era Giulia Occhini, e quel giorno la relazione tra il grande campione di ciclismo e la Dama Bianca diventò di dominio pubblico. Lasciarono entrambi la famiglia e andarono a “convivere” (adulteri venivano definiti!) in una villa di Novi Ligure, villa Carla. I due si erano conosciuti nel 48 e si erano subito piaciuti. Ma erano già sposati ed entrambi con figli. Giulia era la moglie di un medico, quell’Enrico Locatelli, grande tifoso di Coppi, che aveva insistito tanto per farli incontrare e conoscere. In pochi mesi Fausto si separò consensualmente dalla moglie, mentre Locatelli iniziò una vera e propria guerra contro la Occhini, nel tentativo di farla tornare con lui. Fu lo scandalo del secolo. Il mondo bigotto e perbenista dell’Italia di quegli anni non perdonò ai due il “tradimento”. L’Italia si divise e persino il papa Pio XII condannò pubblicamente quell’unione adulterina. Alle due di notte tra il 25 e il 26 agosto del 54, quando i carabinieri bussarono alla porta di Villa Carla, seguiti da uno stuolo di fotografi e giornalisti, non trovarono la coppia a letto. Per questo, imbarazzatissimi, dovettero eseguire “la prova del letto caldo”. Era la prova per dimostrare l’adulterio, non avendo colto in flagranza di reato i due “amanti”. E il letto era caldo.. La Dama Bianca venne arrestata e condotta ad Alessandria per l’interrogatorio. Lì, avendo rifiutato di tornare col marito, fu condannata a scontare quattro giorni di carcere, commutati poi in soggiorno coatto ad Ancona. Raccontò in un’intervista: – Quando uscii di prigione mi accolsero a fischi e boati, Niente al confronto di quel che mi successe ad Ancona. Avevo l’obbligo di firmare ogni domenica il registro della Questura. Quando arrivavo la piazza era zeppa di pescivendole, che al mio passaggio sputavano in terra. Ero incinta. Al processo vennero condannati entrambi: Fausto a due mesi di reclusione e Giulia a tre. La pena per fortuna venne sospesa. Sono gli anni cinquanta, anni di trasformazione e di grandi evoluzioni. Coppi viene messo in un angolo per qualche anno, la legislazione italiana non consente ancora al campione di riconoscere il figlio che aspetta dalla Dama Bianca, che se nascesse in Italia prenderebbe il cognome di Locatelli.
Per questo Coppi e la Occhini decisero di sposarsi in Messico e di far nascere Angelo Fausto (Faustino) in Argentina, dove prenderà il cognome di Coppi. Tuttavia per la legge italiana il suo cognome sarà per molti anni Locatelli. Solo nel 78, gli sarà concesso di assumere il cognome di Coppi, quando il campionissimo è morto già da 18 anni.
Nell’arco dei venti anni successivi allo scandalo il mondo è cambiato. In Italia è stato introdotto il divorzio e l’aborto, e non esiste più il reato di adulterio. Oggi si celebrano meno matrimoni, aumentano le unioni di fatto ed è stata inserita nella legislazione italiana l’unione civile tra individui dello stesso sesso, mentre un bambino su tre nasce fuori dal matrimonio. Fausto Coppi (morto il 2 gennaio del 1960) e Giulia Occhini (morta il 6 gennaio del 1993) sono stati forse, inconsciamente, punti di riferimento per quella parte di italiani che avevano fatto il tifo per la coppia e che con convinzione hanno preparato la strada per le conquiste civili successive.
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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