Se vi dicessi “Maria Luisa Ceciarelli” a nessuno di voi verrebbe in mente qualcuna da ricordare. Eppure è una delle più belle e brave attrici del cinema italiano da una voce roca, inconfondibile e che oggi compie 85 anni. Si tratta di Monica Vitti, la ragazza con la pistola, una delle muse del regista Michelangelo Antonioni (l’avventura, la notte, l’eclisse) una delle migliori mogli per quell’altro mattatore degli schermi che è stato Alberto Sordi (ricordo ancora la battuta del culo a mandolino nel grandissimo film “Io so che tu sai che io so”). Monica Vitti è stata una delle mie prime fidanzate. Lo dico con tutta la serietà che si usa per queste dichiarazioni e non c’è molto da ridere. Quando si è ragazzini queste sono cose dannatamente serie. Mi sono innamorato di Monica vitti che avevo 11 anni. Riuscii a vedere (perchè mi ci portò, credo, un mio zio) il film “Dramma della gelosia, tutti i particolari in cronaca” per la regia di Ettore Scola. Il film è interpretato da altri due mostri sacri del cinema italiano: Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini. E’ un film sublime dove Mastorianni interpreta un comunista convinto che incontra e si innamora di Adelaide Ciafrocchi, ovvero Monica Vitti. Che amerà anche Giancarlo Giannini, un pizzaiolo toscano. Sarà Monica, in un momento altissimo, in tribunale, a gridare con quella sua voce roca al giudice: “Si, amo Serafini Nello e lo appartengo”. Quel film mi rimase sulla pelle per anni. Quel giorno decisi che la mia fidanzata sarebbe diventata Monica Vitti. La appartenevo. M’innamorai della sua voce, del suo modo di muoversi, di quello strano modo di sorridere. Sono cresciuto con i suoi film: L’altra merà del cielo, Amori miei, Flirt (con la colonna sonora di un intenso Francesco De Gregori). Monica Vitti è un pezzo della mia vita, un goccio di polvere di stelle che mi è capitato di vedere da questa parte del cielo. Io so che lei sa che io sono ancora innamorato di lei (molto segretamente però). Auguri Monica, voce inconfondibile e, come direbbe Albertone nazionale: “ con un culo a mandolino”.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.018 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design