Non tralascio che 19 anni fa Saddam Hussein veniva condannato dall’ONU per violazione dei diritti umani durante l’invasione del piccolo e ricco Kuwait. Quando si legge che
“Il 12 Gennaio 1991( l’occupazione irachena era iniziata nelI’estate del ’90)military iracheni arrestarono Khaled al-Ahmed, 25 anni, suo fratello Ahmed, di 22, e il cognato Abdel Rahman. Successivamente, i corpi torturati dei tre furono abbandonati nel cortile della loro abitazione, e ai familiari fatto divieto di rimuoverli fino a nuovo ordine” (fonte Human Rights Watch),
non si può far finta di nulla.
Però… A fare finta di nulla sono stati anche i media televisivi nostrani. Intenti a gestire l’allarme sulle salsicce non si sono accorti dell’operazione di auto redenzione fatta dell’ex premier britannico Tony Blair alla CNN. Due giorni fa,Tony ha raccontato di essere un po’ dispiaciuto per il disastro combinato in Iraq-un paese distrutto e dalla cui ceneri, gli contestano, non si è originata la democrazia ma un’ala dell’ISIS-ma non più di tanto: “Posso chiedere scusa per alcuni errori … per il fatto che le informazioni dell’intelligence (riguardo le armi di distruzioni di massa possedute dal regime, ndr) erano sbagliate, per alcuni errori di pianificazione e per non aver compreso cosa accade in un paese quando si rimuove un regime, ma non posso chiedere scusa per aver rimosso Saddam”. Traducendo dal politichese britannico: sì, abbiamo mentito al mondo intero, abbiamo massacrato i civili e ce ne siamo fottuti di quello che sarebbe successo dopo. Ma Saddam lo abbiamo levato di mezzo, per cui non rompetemi troppo le scatole. Può dormire sonni tranquilli, Tony. Anche perché dagli Usa ci pensa Paul Bremer a ripetere la stessa versione. Da noi può contare su Fabrizio Rondolino, che dalle pagine de L’Unità,lo difende. Non è vero che Blair ha chiesto scusa!, ammonisce, approfittandone per attaccare Il fatto quotidiano di Travaglio, con cui si fa i dispetti. Rondolino non sente Blair dire sorry. È vero: Blair usa il verbo to apologize, chiedere scusa, c’è una bella differenza. Chissà che in allegato alla “nuova” Unità, al posto delle mitiche videocassette, non si trovi presto un dizionario di inglese che Rondolino stesso possa utilizzare.
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