Ma voi che non fate un passo senza capire che tempo fa guardando la vostra app, che controllate lo stato del volo degli aerei su un’altra app., che avete l’app sulla dieta, quella sui valori della glicemia, sulla misurazione della pressione; voi che ormai non potete fare a meno di Messenger e dei gruppi di WhatsApp, che non vedete l’ora di mettere tutte le faccine del mondo dentro una risposta scritta e corretta malamente dal T9, voi che siete sempre su Periscope o su Instagram, che senza Google Maps non sapete più ritornare a casa vostra, dico a voi: ma da quando tempo vi trovate in questa condizione? La macchina del tempo potrebbe fare un giro sino all’epoca romana ma sarebbe troppo. E allora? La fermiamo ai primi anni sessanta, settanta, ottanta, novanta? Ancora troppo lontano. La rivoluzione, la vera rivoluzione, quella che ci fa camminare con gli occhi rivolti verso uno smartphone è accaduta il 29 giugno 2007. Alle ore 18.00, ora locale degli Stati Uniti d’America, veniva lanciato in tutta la sua innovazione quell’oggetto che ci avrebbe rivoluzionato la vita: l’Iphone della Apple. Il melafonino, quello con allora pochissime App. (ricordo la bussola) e con un futuro tutto da costruire. Sono passati esattamente dieci anni. Meglio: sono passati solo dieci anni e il mondo è cambiato. Il 29 giugno del 2007 non c’era Renzi con i suoi selfie, non c’erano quelli che postavano gatti e manicaretti, non c’erano i post, le fakenews, i quotidiani godevano di discreta salute, le faccine erano solo giochini da computer e non c’erano chat dove la gente si insultava. Sono passati solo dieci anni, gli smartphone sono nati cinque anni dopo l’Euro eppure sembra che la nostra intera vita appartenga a loro. L’Iphone, il papà di tutti gli smartphone compie dieci anni. Sembrava uno strumento per telefonare. Una telefonata allunga la vita, diceva una celebre pubblicità. Da quel 29 giugno 2007 la telefonata divenne, pian piano, un contorno e tutto il nostro mondo è stato racchiuso in piccoli quadatrini che chiamiamo semplicemente App. L’iphone è stata l’invenzione semplicemente più complicata degli ultimi dieci anni. Chissà cosa accadrà da qui al 2027. Vedremo. Un piccolo consiglio: se lo spegnete riuscirete a sopravvivere. Provateci.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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