Oggi la dottoressa Tirone avrebbe compiuto 64 anni fa, essendo nata il 29 gennaio del 1952 a Napoli. Invece Alma Manuela Tirone sarebbe morta il 9 marzo del 2008 a Roma. Sarebbe morta, perché la sua scomparsa è rimasta misteriosa per almeno cinque anni e lascia ancora ampi margini di dubbio. Un’uscita di scena spettacolare e ambigua, come spettacolare e ambigua fu tutta la vita di un personaggio popolarissimo per il pubblico televisivo, tra gli anni settanta e ottanta. “La dottoressa Tirone” – si faceva chiamare così e tutti la chiamavano così – era la dietologa più famosa d’Italia e in lei si identificò l’opulento Paese del benessere, costretto a spendere soldi per dimagrire anziché per mettere qualcosa sotto i denti. La sua notorietà la doveva alle emittenti private, che trasmettevano in tutta Italia quel Salotti dei grassottelli nel quale lei, laureata in medicina e chirurgia, impartiva lezioni di corretta alimentazione ad ospiti in vistoso sovrappeso. Belloccia, dotata di ambizione e parlantina sciolta, riuscì a capitalizzare il crescente interesse verso l’apparire e la forma fisica, rivolgendosi al pubblico con un linguaggio alla portata di tutti e mostrando un’abilità da venditrice nata. L’apice della gloria lo visse negli anni ottanta, quando fondò la Farmaleader e gli spot delle sue miracolose pozioni dimagranti inondavano gli spazi pubblicitari delle televisioni commerciali, quelle della Fininvest in particolare. Le trasmissioni satiriche le dedicavano delle parodie, i principali talk show se la contendevano come opinionista e persino la cronaca rosa si occupò di lei, quando ammise una vecchia relazione, da giovanissima, con il pittore Guttuso. Il tramonto arrivò alla fine degli anni ottanta con le inchieste giudiziarie a suo carico, una bancarotta presunta e qualche giorno di arresto per un reato minore, questo datato 2001. Negli anni di disgrazia Alma Manuela Tirone aveva sbarcato il lunario ricominciando a fare i notturni nelle guardie mediche di tutta Italia, scomparendo così definitivamente dalle scene. Aveva però accumulato delle fortune immobiliari cospicue che, a quanto sembra, avevano suscitato l’interesse di parecchia gente. La sua morte, come si diceva, sarebbe avvenuta nel marzo del 2008 in una clinica di Roma, ma nessuno ne seppe nulla per almeno un paio d’anni. Poi, nel 2010, l’Ordine dei Medici confermò il decesso, lasciando però molte ombre sulle motivazioni della scomparsa che, peraltro, nessun parente o conoscente poteva confermare. Il mistero finì al centro della trasmissione Chi l’ha visto, alimentato dall’immancabile avvistamento chi fu pronto a giurare che la Tirone fosse viva e avesse cambiato identità. I reporter di una televisione del Sannio avrebbero scoperto la sua tomba a Benevento, nell’anno 2013, ponendo forse fine al rebus. Se non fosse che su quella appaiono solo le iniziali del nome, se non fosse che con Benevento la dietologa pare non avesse mai avuto alcun legame e se non fosse che nessuno ha saputo nulla del funerale. E se non fosse che per un testimone la dottoressa Tirone, al momento della morte, pesava 160 chili, mentre chi l’aveva incontrata solo due mesi prima l’aveva trovata in perfetta forma fisica.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design