Non so se voi siete amanti dei fumetti. Ma se lo siete non potete fare a meno di Stan Lee che per me è una vera leggenda. I miti non muoiono e lui proprio oggi, 28 dicembre, festeggia le sue 95 primavere che non sono molte e non sono poche. Lui è l’inventore dei supereroi Marvel o, meglio, di eroi con qualche problema personale. Ha inventato l’incredibile Hulk, i fantastici quattro, Spider-man, Iron Man, Conan, Capitan America, Davil, Thor, solo per citarne alcuni ed è stato il mio maestro per molti anni. Lo ammetto: sono stato tra quelli che ha acquistato, facendo sacrifici enormi, moltissimi dei suoi fumetti prodotti in Italia dall’Editoriale Corno. Ho amato la donna invisibile, l’uomo fiamma, l’uomo pietra, quello allungabile, quello con le ragnatele. Ho amato le loro storie controverse, i loro problemi terribilmente umani per personaggi nati come “supereroi”. Credo che Stan lee abbia rappresentato la bellezza struggente della mia adolescenza, mista ai colori – bellissimi – delle sue idee. E’ stato il miscelatore di emozioni, il gioco sottile tra la verità e la fantasia, è stata la mano invisibile che riusciva ad inventare storie praticamente impossibili ma bellissime da leggere. So che oggi i ragazzi preferiscono guardare determinate storie su You tube o su canali dedicati ai supereroi e ai loro mondi. Sono due cose diverse. Aspettavo con ansia il martedì davanti alla mia edicola: era il giorno in cui arrivava l’uomo ragno e il giovedì, quando, invece, sbarcava Capitan America o il mitico Thor. Capisco che tutto questo oggi può sembrare lontano e stantio ma io a Stan Lee l’ho amato moltissimo e lo ringrazio perché mi ha regalato una piccola certezza: in fantasia tutto è possibile. Anche rimanere adolescenti.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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