“Marcelo, Marcelo”. Lei, seno pesante e occhi blu, fontana di Trevi. La dolce vita. Lui, sguardo quasi perso ma vivo, tra la donna e uno strano infinito. Marcello Mastroianni è l’attore che ho amato più di tutti, nel quale mi son riconosciuto in mille sue interpretazioni: dal dramma della gelosia, a Roma, La grande abbuffata, Una giornata particolare (interpretazione da Oscar), la terrazza, Maccheroni, Verso sera (altra grandissima intepretazione) sostiene Pereira, fino a Stanno tutti bene. Ha lavorato con tutti: da Monica Vitti a Sofia Loren; con i registi sacri: Fellini, Petri, Scola, Loy, Monicelli, Magni sino ai giovani e talentuosi Archibugi e Tornatore. A tutti ha regalato qualcosa e qualcosa ha preso. E’ stato l’alter ego di Federico Fellini, dongiovanni, ladro e puttaniere. Anziano e scontroso, triste e forsennato, ilare e cinico. Mastroianni è stata un’opera d’arte italiana che ha viaggiato nel mondo. Chiuso, enigmatico, complesso e passionale: una storia fugace con Silvana Mangano, una moglie, Flora Carabella, che cornificò abbondantemente ma dalla quale non divorziò mai. La sua relazione più famosa rimane quella con Catherine Deneuve, opera d’arte francese. Ha vinto molti premi ma non quelli che meritava. Morì quasi sul palcoscenico, come gli attori che si rispettino. Le ultime serate furono recitate a teatro, seduto su una sedia. Come nei migliori melodrammi il suo ultimo orizzonte fu un teatro di Napoli e poi l’addio nel 1996. Riposa nel cimitero monumentale del Verano, a Roma. “Marcelo, Marcelo, era nato il 28 settembre 1924, oggi avrebbe compiuto 94 anni. Auguri Marcelo!
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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