C’è sempre di mezzo il denaro, in quello che facciamo, in quello che siamo, in quello che vogliamo diventare, nel nostro lavoro, nelle nostre aspirazioni migliori, persino nei nostri rapporti con le persone che amiamo
Questa frase,spietata come il mondo che descrive,può mostrare tutta l’attualità di uno scrittore come Alberto Moravia, che nasceva a Roma in via Sgambati centotto anni fa. A pronunciarla, uno dei personaggi de Il Disprezzo, romanzo del 1954 e diventato film di Jean Luc Godard nel 1963. È il suo nono romanzo e del primo, Gli Indifferenti, uscito nel 1929 -uno degli esordi più rimarchevoli della letteratura italiana- iniziò la stesura quattro anni prima, finalmente guarito dalla tubercolosi che lo immobilizzò a letto per anni, anni che utilizzò per letture “disordinate” e frenetiche tra Dostoevskij, Kafka, Rimbaud. Ma nel ’29 Moravia era pur sempre uno sconosciuto e la casa editrice Alpes, nonostante il parere entusiasta sul contenuto dell’opera, gli chiese 5000 lire per la pubblicazione, soldi che lo scrittore chiese in prestito al padre. Se lo sfondo de Gli Indifferenti era quello della borghesia romana, un mondo molto caro e sfruttato sarebbe stato quello popolare, di cui opera simbolica può essere la raccolta dei Racconti romani. Il caso ha voluto che il libro che sto leggendo in questo momento siano proprio questi racconti. Provate a leggerli: vi sembrerà di esserci in un’osteria di Trastevere dove un furbastro riesce a scroccare un pasto, in una casa dove si consumano piccole tragedie coniugali o nella bottega del cartolaio Egisto,cui gli affari vanno male, malissimo, e per questo teme l’arrivo del Natale, ricorrenza odiata e impossibile da festeggiare perché non ci sono soldi e così descritta, con rammarico rivolto alla propria professione: “Forse ai tempi che Berta filava, Natale, Capodanno e la Befana erano feste sul serio, modeste ma sincere: ancora non c’erano l’organizzazione , la propaganda, lo sfruttamento … Eh, ho sbagliato mestiere; e con la carta stampata o bianca, c’è poco da fare …” Buon compleanno, Alberto!
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