-Li senti anche tu? -Si, amico mio, arrivano. -Puntuali in questo giorno e in questo anno, ogni volta, a liberare i prigionieri di Auschwitz -Sparano, i nazisti fuggono, i guardiani si mischiano a noi per nascondersi, ci rubano gli stracci e la fame e le nostre costole che bucano la pelle. -Ma noi li svergogneremo, li denunceremo. -Amico, ma se questo è già accaduto e noi siamo morti, perché siamo ancora qui a ripetere ogni anno questa liberazione? -Perché il lavoro non è finito. Potremo andarcene, noi e i liberatori, soltanto quando l’ultimo prigioniero sarà libero. -E chi è rimasto ancora ad Auschwitz? Io sono stufo di restare qui, ogni anno, a ripetere lo storytelling della nostra liberazione. -Certo, siamo morti, avremmo il diritto di riposarci. -E chi è rimasto, allora, da liberare? -Beh, ci sono ancora molti di noi, per esempio. -Ebrei? -Certo, ebrei. Qui sono prigionieri gli ebrei minacciati dagli emuli dei nazisti e dei fascisti, quelli che dicono che Auschwitz e tutti gli altri campi non sono mai esistiti e su Facebook c’è un sacco di gente che li segue. -E’ vero, hai ragione. Poi ci sono gli ebrei minacciati da quelli che dicono di odiare il governo di destra di Israele e però sui muri scrivono che tutti noi ebrei, comunque la pensiamo, dobbiamo passare per il camino. -Ma noi ormai qui nel campo siamo una minoranza, dei milioni che eravamo. Ormai a tenere aperto Auschwitz sono altri. -Gli omosessuali. -Ce n’è ancora tantissimi qui dentro. Ogni tanto qualcuno di loro si uccide perché non sopporta il disprezzo. -Gli zingari? -Certo, anche loro. Ogni tanto gli bruciano le case. E quando la gente è disperata perché la finanza le ha rubato lavoro e speranza, c’è sempre qualche farabutto che li convince che la colpa è degli zingari. -E dei migranti. -Ah sì, amico. Di quelli soprattutto. Ora sono loro in maggioranza qui ad Auschwitz. -E pensi che questa volta l’esercito dei liberatori riuscirà a liberarli? -Penso manchi ancora molto, amico mio.I russi stanno riempiendo Auschwitz di internati almeno quanto gli americani e gli europei. -E quindi ancora per molti anni dovremo stare qui, noi che siamo morti. -E che dovremmo riposarci. -Qui ogni 27 gennaio del 1945, tutti i 1945 dei prossimi anni, ad aspettare i liberatori. -Sì, amico mio, ancora per molti 1945.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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