La presente Macchina del Tempo è dedicata all’intolleranza verso le idee e comportamenti difformi dalla norma, dalla consuetudine, dal credo o dalla visione del mondo dominante. Essa è di struttura anomala poichè riguarda tre date e non una, come avvine di solito: 25 maggio 1521, 25 maggio 1895 e 25 maggio 1925. I fatti accaduti in questi tre giorni, così distanti tra loro, avvengono tutti nel civilissimo Occidente.
Il 25 maggio 1521 la Dieta dei principi cristiani di tutta l’Europa riunita a Worms promulgava, dopo quattro mesi di discussioni, l’Editto di condanna delle dirompenti tesi di Lutero. Il modello di Cristianesimo proposto dal monaco tedesco aveva spostato l’accento dalla Chiesa alle Scritture, minacciando di indebolire il Papato in ciò che più gli stava a cuore: il potere temporale. L’Editto di Worms, l’equivalente di un’odierna Risoluzione UE, condannava Lutero come un criminale e metteva all’indice le sue opere. La stessa incolumità fisica dell’imputato veniva messa a repentaglio, depenalizzando di fatto le ritorsioni contro la sua persona. Solo la crescente fortuna delle sue idee evitò al fondatore del Protestantesimo la fine di altri martiri del pensiero.
Il 25 maggio 1895 si concludeva il secondo processo a Oscar Wilde, accusato di sodomia e -trovato colpevole- condannato a due anni di carcere duro e lavori forzati. Quei primi mesi dell’anno erano stati particolarmente difficili per lo scrittore irlandese. Messo nel mirino dal bigottismo di stampo vittoriano, aveva visto precipitare la sua fortuna anche nel resto della civile Europa, lasciato sempre più solo man mano che il legno della gogna si chiudeva attorno al suo collo. Chiesero a Wilde, durante il processo: « Cos’è l’amore che non osa pronunciare il proprio nome? » Risposta: «l’Amore, che non osa dire il suo nome in questo secolo, è il grande affetto di un uomo anziano nei confronti di un giovane, lo stesso che esisteva tra Davide e Gionata, e che Platone mise alla base stessa della sua filosofia, lo stesso che si può trovare nei sonetti di Michelangelo e di Shakespeare… Non c’è nulla di innaturale in ciò». Probabilmente il destino ama i giochi linguistici, tanto che Wilde venne rinchiuso nel carcere di Reading.
Il 25 maggio 1925, John Scopes, insegnante di educazione fisica in una scuola del Tennessee, durante un’occasionale supplenza per delle ore di biologia si azzardava a esporre ai suoi ragazzi la Teoria darwiniana dell’Evoluzione delle specie. Una legge dello Stato del Tennessee vietava espressamente l’insegnamento della teoria di Darwin nelle scuole. Per questo motivo Scopes fu processato e condannato al pagamento di una multa di 100 dollari, che credo equivalgano a circa 8000 € odierni. La sentenza venne poi annullata ma Scopes, appena ventiquattrenne, non insegnò mai più.
Io credo sia impossibile sapere con certezza se, nella quotidiana difesa delle nostre idee siamo intolleranti e repressivi o se stiamo semplicemente difendendo la nostra identità. Credo che l’unica arma a nostra disposizione sia gettare un occhio, di quando in quando, su quello che abbiamo fatto in passato o che altri fanno nel presente e che, volentieri, bolliamo come oscurantismo. Tenendo presente soprattutto una cosa: ogni comportamento intollerante e repressivo è stato messo in pratica da qualcuno che sapeva di essere nel giusto, che aveva la legge dalla sua parte e che aveva bisogno di difendere sè stesso e la sua comunità da un pericolo.
La paura per chi canta fuori dal coro, in fondo, deriva da uno scontatissimo desiderio di normalità, banale quanto il male che -in ogni tempo- è stato in grado di produrre.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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