Ieri sera cercavo disperatamente spunti per scrivere la macchina del tempo di oggi (ogni 8 del mese tocca a me), ma più cercavo e meno mi sentivo ispirato. Eppure le ricorrenze non mancherebbero, dall’invasione degli Unni alla nascita di Telefono Azzurro, dalla morte di Maometto alla fine dell’Apartheid nei ristoranti americani. Ma niente, non mi ispirava nulla. Finché non mi è caduto l’occhio su una voce che Wikipedia non ha ancora sviluppato ma che indica come argomento possibile. Parrebbe infatti che, alla data 8 giugno 1959, sia avvenuto il primo e ultimo lancio di posta missilistica. Io sono molto giovane, come sapete, e non avevo mai sentito parlare di questa amenità. Ma mi è sembrato doveroso approfondire, anche per rendere omaggio, di sponda, a due idee che si candidano a fare la stessa fine della post missilistica: il tunnel tra La Maddalena e Palau e il tubo a risucchio che promette di portare la Freccia sarda in 40 minuti da Cagliari a Bastia.
Ma veniamo a noi. Contrariamente a quanto riportato da Wikipedia, la posta missilistica fu oggetto di esperimenti più o meno riusciti, almeno dal 1928. In molti paesi si tentò di utilizzare vettori piccoli e rapidi per il recapito di corrispondenza, appositamente affrancata e “viaggiata”.
Le cronache sono gustose. In alcuni casi i razzi esplodevano, bruciacchiando o carbonizzando (nei casi più infausti) le missive; a volte il missiletto precipitava in mare e quello che non faceva il calore lo faceva l’acqua salata. In alcuni casi il lancio veniva effettuato, il missile cadeva dopo pochi metri e le lettere venivano recuperate e consegnate a mano; anche in questi casi non ci si formalizzava e l’operazione si considerava felicemente conclusa.
Avvincente e sfortunata l’epopea dei razzi postali cubani. L’impresa fu affidata a tale Fumes (che condivide il Pantheon dei pioneri di questa specialità con tali Zucker, nomen omen, Smith, Young e Roberti).
In una piovosa mattina del 1939 vennero lanciati tre razzi dalla spiaggia di Marianao. Il primo finì in acqua perché troppo pieno di posta. Il secondo fu alleggerito troppo e sparì sul mare, venendo recuperato al largo da alcuni pescatori. Il terzo si sollevò per alcune centinaia di metri e poi si schiantò al suolo. Ma il momento glorioso per la posta-missile fu appunto quando, il giorno 8 giugno 1959, il sottomarino USS “Barbero”, nel quadro di una collaborazione con il Post Office Department, lanciò un missile da crociera “Regulus” ( la cui testata nucleare era stata rimpiazzata con una postale) verso una stazione postale militare in Florida. Il missile raggiunse il suo obiettivo dopo 22 minuti (gli americani non scherzano), e il carico venne raccolto e regolarmente smistato dal più vicino ufficio postale.
Se tra sessant’anni Sardegnablogger esisterà ancora, e pubblicherà ancora la “macchina del tempo”, mi toccherà fare un pezzo analogo sul tubo ferroviario Cagliari-Bastia. Speriamo che il primo viaggio sia programmato per il giorno otto; per il mese non ho preferenze.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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