Turigliatto. Chi era costui?. Sono passati esattamente undici anni, era il 24 gennaio del 2008, quando il secondo governo Prodi cadeva per mano di un comunista tosto, cazzuto, coerente: Franco Turigliatto. Meglio: la colpa ricadde tutta su di lui. Fu considerato il Giuda Iscariota che tradì un governo di centrosinistra per il quale, a dire il vero, nessuno ci scommise moltissimo. Quel giorno, al Senato, a staccare la spina oltre allo sconosciuto Turigliatto, furono Clemente Mastella e Tommaso Barbato dell’UDEUR, Lamberto Dini dei liberaldemocratici, Sergio De Gregorio (italiani nel mondo) e, appunto, Franco Turigliatto di Sinistra critica, una galassia che scomparve nel giro di qualche mese. Quello che viene invece abbondantemente dimenticato è quel voto contrario di Sergio De Gregorio, personaggio piuttosto complesso che successivamente venne candidato – ed eletto – nel partito della libertà. Si dirà che fu Silvio Berlusconi a convincere questo strano signore a far cadere Prodi. Forse una leggenda. Forse. Ma questo, almeno oggi, fa parte di un’altra narrazione. La domanda impellente invece è: che fine ha fatto Franco Turigliatto? Dopo il suo voto di sfiducia non viene rieletto al Senato della Repubblica. Nel 2010 si dichiara non pentito di aver fatto cadere il governo Prodi. Continua la sua militanza politica nella formazione Sinistra Anticapista che, nelle recenti elezioni, nel 2018, aderisce alla lista potere al popolo, per poi abbandonarlo in maniera repentina alcuni mesi dopo le elezioni. Gli porrei un’unica domanda: ma davvero quella scelta è stata positiva per questo paese?
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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