Voi non potete capire la mia gioia, quando ho scoperto quale fosse stato l’epilogo della storia che sto per raccontarvi.il 24 gennaio del 1994, gli studenti dell’istituto tecnico commerciale Leonardo da Vinci di Potenza mettono in scena una singolare protesta, che della protesta sembrerebbe avere nulla: entrano a scuola in fila per due, mano nella mano, sfilando davanti ai cronisti e alle telecamere delle principali emittenti nazionali.
Perché qualche giorno prima il preside dell’istituto, un docente di inglese, aveva sospeso due di loro, Maurizio Postiglione e Manuela Capriglione, per essere usciti dalla classe mano nella mano. “Condotta sconveniente”, questa causale aveva motivato il provvedimento del dirigente. Sia chiaro: io resto sempre un po’ perplesso quando leggo storie di questo tipo, anche avvenute trent’anni fa e anche volendo ammettere il bigottismo di certi presidi. Perché ho lavorato nei giornali e so che spesso un fatterello ingigantito, magari manipolato, vola veloce di bocca in bocca diventando una valanga incontrollabile.
Comunque sia, la sospensione di Maurizio e Manuela, 18 e 17 anni, diventa un caso nazionale, scatena interrogazioni in Consiglio regionale e induce il provveditorato a disporre un’ispezione nella scuola, anche se non riesco a spiegarmi cosa si potesse accertare sulla natura dei fatti a qualche giorno di distanza dal loro compiersi. Interviene anche il ministro, per bacchettare il preside.
E così, per protesta, il 24 gennaio di ventinove anni fa i ragazzi del Leonardo da Vinci si dividono in coppie e varcano il portone dell’istituto mano nella mano. Il preside, vanamente interpellato dai giornalisti, si è invece messo in malattia e rifiuta di commentare l’accaduto, anche se alcuni docenti lo difendono a spada tratta e parlano di mistificazione. Com’era iniziata, la storia finisce e l’eco della protesta si spegne in pochi giorni. Maurizio e Manuela vengono promossi, perché a scuola sono sempre andati bene, e l’anno dopo si diplomano.
Però io, vinto da indomabile spirito romantico, ieri mi sono messo a frugare nel web, per capire se un qualche straccio di più recente notizia potesse aggiornarmi sulla vite di Maurizio e Manuela.
E l’ho trovata, caspita se l’ho trovata una notizia più recente su Maurizio e Manuela. Risale al 2010, quando le cronache lucane ce li descrivono come coppia felice appena illuminata dalla gioia di un figlio. Sono rimasti insieme e sono diventati marito e moglie, il loro amore di ragazzi ha vinto e superato la prova della maturità.
E io, non lo so il perché, ho esultato come Tardelli al Bernabeu.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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