Uno dei motivi per cui ognuno di noi dovrebbe regalarsi un bunker, è la facilità con cui le bufale mietono vittime, non solo tra seguaci di Trump, grillini, salviniani e terrapiattisti, ma in ogni settore dell’opinione pubblica. Ieri c’è stato l’attacco a Stoccolma ad opera di un presunto terrorista. Oggi molti autorevoli giornali (il Fatto, Huffington Post, tra gli altri) escono con pezzi che richiamano la “presunta” gaffe fatta da Trump a febbraio, quando, ci dissero, fece riferimento a un attentato in Svezia che non era mai avvenuto; e oggi, quella gaffe, diventa “la profezia” di Trump. Per curiosità sono andato a ripescare il video di quel comizio. Trump non aveva parlato di un attentato in Svezia. Aveva solo detto che molti paesi europei hanno problemi collegati all’apertura delle frontiere, e aveva elencato i luoghi colpiti da attentati (Berlino, Nizza, Parigi); tra questi, aveva nominato la Svezia facendo riferimento a non meglio precisati problemi. La sera prima la rete televisiva Fox News aveva trasmesso un documentario sulla Svezia in cui parlava di presunti disordini causati da alcuni immigrati. Tutti invece abbiamo creduto che Trump avesse parlato di un attentato. E oggi quella che era presentata come una gaffe, è diventata una profezia. Su questo aspetto, in queste ore, fioriscono i dibattiti complottisti su “come faceva Trump a sapere?”.
Sempre su Trump, circolava pochi mesi fa un curioso accostamento tra immagini reali del Presidente USA e immagini tratte da un episodio de “I Simpson” risalente al 2000. Accostamento strabiliante perché le vignette ritraevano Trump in situazioni poi verificatesi realmente quindici anni dopo il 2000. E ci venne raccontato che gli autori della serie avevano profetizzato l’elezione di Trump con largo anticipo. In realtà, anche se nella puntata del 2000, ambientata nel 2030, si faceva riferimento a Trump Presidente, le vignette erano del 2015, raccontavano della campagna elettorale in corso ed erano uguali alle foto reali perché erano state disegnate dopo. Però è passato viralmente il messaggio che I Simpson avessero azzeccato una sorta di profezia, per certi aspetti clamorosa vista la precisione dei dettagli.
Le profezie hanno un fascino indiscusso e sinistro, e l’evoluzione culturale con cui tentiamo di farci belli e di rassicurarci rispetto a una illusoria idea di superiorità, sembra impotente rispetto al loro richiamo ancestrale.
Anche per questo mi viene da dire che nessuno di noi è al sicuro dalle bufale e non solo per colpa della superficialità nel prendere per buona l’informazione. Per esempio, temo che qualcuno leggendo questo pezzo possa pensare che io simpatizzi per Trump. Anche per questo motivo, ora vi saluto e vado a rispondere a un rivenditore che mi ha appena scritto. Mi propone l’acquisto di sette prese d’aria a prova di toporagno, da installare nel bunker. E mi offre in omaggio l’ultimo dissalatore che gli è rimasto, per ricavare acqua potabile dal mare. Vado, non vorrei che il vicino di Bunker mi fregasse l’offerta.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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